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Senigallia: calano le donazioni. “Colpa della carenza di personale”

L'Avis denuncia una situazione preoccupante, dopo dieci anni di crescita costante

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Ospedale di Senigallia - Pronto soccorso

Calo, a Senigallia, delle donazioni di sangue e delle altre prestazioni ambulatoriali come le trasfusioni. E non per colpa dei pazienti ma per la carenza dei medici. E’ quanto denuncia l’Avis Senigallia per bocca del presidente, Massimo Sinicato, e del vicepresidente, Luciano Di Marcelli, che snocciolano dati preoccupanti.

Dal primo gennaio al 19 marzo sono state 1.363 le donazioni, mentre nello stesso periodo del 2014 erano state 1.489: un calo dell’8,5% che continua ad aumentare. “Solo a Senigallia l’Avis conta 1.850 soci – commenta il presidente Sinicato – ed è sempre stata un’associazione decisamente attiva per quanto riguarda le donazioni. In dieci anni abbiamo avuto un trend sempre positivo“.

Ora questo calo che preoccupa i vertici Avis “perché non c’è il personale per poter eseguire i prelievi. Mentre a Jesi operano quattro medici e a Fabriano due, Senigallia può contare un solo medico: dopo il pensionamento del primario, infatti, non c’è stata alcuna sostituzione“. E la vicenda interessa anche le trasfusioni: la carenza di medici comporta anche che i pazienti in attesa di ricevere il sangue vengono mandati al pronto soccorso, con conseguente allungamento dei tempi e delle liste di attesa.

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