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Senigallia, via delle Mimose: cartelli contro la vendita dell’asilo

Necessita di una ristrutturazione impegnativa, ma non si trovano le risorse: la struttura non è più "strategica"

Comì di Cucina
Cartello davanti all'asilo di via delle Mimose contro la vendita della struttura

Residenti e famiglie del quartiere Saline di Senigallia protestano per l’annunciata vendita dell’asilo nido Le Mimose situato nell’omonima strada nei pressi della Coop. E lo fanno con cartelli e palloncini affissi alla cancellata dove c’è una precisa richiesta all’amministrazione comunale: non vendere o comunque aspettare. Perché la domanda di posti c’è e l’offerta non basta a soddisfarla.

Eppure l’asilo nido Le Mimose è chiuso da tempo, quasi tre anni: servirebbero diverse risorse economiche per ristrutturarlo. Risorse di cui il Comune di Senigallia al momento non dispone.

Al posto della struttura per bambini dovrebbe sorgere “un palazzone” come recita uno dei manifesti. Ma tra le proteste scritte sui cartelli c’è anche la domanda: “A che cosa servono le casse comunali, se non a dare servizi ai cittadini?

L'asilo di via delle MimoseSulla vicenda erano intervenuti ancheil Meetup Movimento 5 Stelle e Senigallia 5 Stelle sostenendo che “il nido delle Mimose può essere riparato o sostituito con una nuova costruzione senza grandi spese, trattandosi di un prefabbricato“; e ancora: “il Comune può tornare a gestirlo per l’interesse pubblico, producendo anche un effetto calmierante sui costi degli asili privati. Oppure può essere dato in gestione a privati interessati all’accoglienza dei più piccoli“.

Anche Nuova Senigallia, per bocca del candidato sindaco Marcello Liverani, è intervenuta in merito: “Non si possono coprire così i buchi del bilancio, è vergognoso che al suo posto nasca un palazzone con esercizi commerciali“.

Commenti
Solo un commento
giulio 2015-03-13 13:03:02
Gli asili non si chiudono. Mai. Specie a Senigallia, dove si fanno carte false per trovare un posto per il bambino. Non ci sono i soldi? Si aspetta. Se il Comune vuol far cassa vendesse altre cose. Rinunciasse, per esempio, alle consulenze esterne. Costosissime, oltre ogni decenza. Un saluto a tutti i lettori di Senigallia Notizie.
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