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Sei giocatori del Tennistavolo Senigallia faranno i campionati italiani giovanili

13 in tutto i qualificati nella Regione Marche

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Tennistavolo Senigallia, giocatore

Il Comitato Regionale Marche ha diramato l’elenco dei giovani che si sono qualificati per i campionati italiani dopo le varie prove a punteggio nazionale e regionale.

Quattro le società che portano i propri giovani agli Italiani, 13 i ragazzi selezionati di cui circa la metà (6) tesserati al Tennistavolo Senigallia. Per alcuni è stata determinante l’ultima prova che si è svolta nella nostra città. San Marino, che pure gareggia nelle Marche con un accordo tra federazioni, è fuori dal conteggio perché i suoi posti sono garantiti comunque anche se in classifica i suoi giocatori hanno meno punti.

I sei giovani, quattro maschi e due femmine, coprono le categorie Ragazzi, Allievi e Junior. Nel settore femminile andranno agli Italiani Berluti Susanna (Ragazzi) e Campanelli Matilde (AM), due ragazzine che disputano il campionato misto della serie D2, che giocano molto bene e con una tecnica che si vede da lontano, frutto di allenamenti non ripetitivi e del concetto che il colpo deve essere portato “bene” per permettere, crescendo, di potenziarne l’efficacia. Le due ragazzine sono già state selezionate nel passato per diversi appuntamenti nazionali del Coni o della federazione ma non fanno un agonismo esasperato perché è ritenuto dalla società controproducente per lo sviluppo armonico della personalità.

Nel settore Allievi Melucci Michele e Scarlatti Alessandro sono una bella coppia, con giochi differenti. Il primo ha vinto il campionato a squadre di serie D1, il secondo ha ottenuto il punteggio valido solo all’ultima prova essendo reduce da un infortunio (ad inizio anno) giocando a calcio con cui divide la passione sportiva. Negli Junior infine nuova accoppiata con Piacente Agostino e Fiorentini Lorenzo, il primo impegnato a trascinare la squadra di serie C2 alla promozione.

Il fatto che i giovani siano in coppia è la logica conseguenza della politica societaria che da sempre non punta sul singolo ma sul gruppo dal quale poi si emerge individualmente. Nel primo caso infatti si crea spesso il vuoto intorno al giocatore mentre nel secondo i ragazzi riescono a crescere insieme divertendosi maggiormente ed avendo altre figure con cui allenarsi oltre ad un ripetitivo allenatore.

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