Nuova allerta meteo, intervengono i Simpatizzanti M5S Senigallia
Fiume Misa ancora a rischio esondazione e porto canale da migliorare: cosa fanno gli amministratori?
Le cause che hanno costretto il nostro gruppo di cittadini “Simpatizzanti Movimento 5 stelle Meetup Senigallia” a rimandare la serata del 5 marzo rendono quanto mai attuale la nostra proposta, inviata a tutti i Consiglieri comunali, perché decidano – senza ulteriori indugi – di chiedere all’Autorità di Bacino regionale l’immediata riperimetrazione della zona a rischio esondazione R4 nei termini dalla stessa proposti nel 2001.
Durante il consiglio comunale del 26 febbraio scorso il sindaco Mangialardi si era affrettato a dichiarare, riferendosi alla sola sistemazione recentemente effettuata dell’argine di Borgo Bicchia: “Oggi mi sento di dire che quel tipo d’intervento riporta il grado di pericolo (in quella fattispecie dell’allerta) a quello previsto dal rischio R4 delle zone da allertare“. Questo avrebbe dovuto tranquillizzare i cittadini senigalliesi residenti nelle aree inopportunamente escluse dal Comune e dalla Regione Marche dalle aree a rischio esondazione PAI, che però hanno potuto tirare l’ennesimo sospiro di sollievo solo per effetto del miglioramento delle condizioni climatiche.
La situazione di pericolo non cambierà fino a quando non si saranno messi a punto tutta una serie di interventi che il prof. ing. Mancinelli, assiduo consulente di questa amministrazione, poneva come indispensabili per pervenire a quella situazione PAI a cui oggi, invece, la città di Senigallia è inopportunamente associata.
Egli sosteneva infatti che, per annullare o diminuire il rischio di esondazione dalle aree che erano state individuate come R4, occorreva garantire ai cittadini un adeguato servizio di sorveglianza e di preavviso degli eventi calamitosi in tempo reale, la costruzione delle vasche di espansione, la manutenzione e ricalibrazione dell’asta fluviale, la regimazione delle acque su tutto il bacino ed un servizio che controllasse in modo sistematico e con strumenti adeguati la stabilità delle arginature, sia di quelle in terra che di quelle in muratura.
Quindi la sistemazione degli argini era soltanto una delle tante condizioni da lui enunciate.
Alla luce degli eventi del 5 marzo e data la persistente difficoltà di deflusso nel mare delle acque del Misa, si aggiunge anche un interrogativo a cui avevamo accennato nella nostra citata proposta di delibera e a cui nessuno ancora ha voluto rispondere (richiesta che ci proponiamo di formulare anche rivolgendola alla stessa Regione Marche ed al Consiglio superiore dei lavori pubblici che aveva espresso il proprio parere favorevole all’ampliamento del Porto Canale).
Perché i progettisti (tra loro anche Mancinelli) hanno supportato la realizzazione di tale costosissima opera pubblica (e quindi anche le relative approvazioni ed autorizzazioni) con la dichiarazione: “Va ricordato inoltre che la Regione ha in corso di realizzazione delle vasche di espansione nella parte mediana del bacino del Misa che contribuiranno a ridurre i colmi di piena” quando invece tale realizzazione non è mai avvenuta?
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