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A m’arcord di Federico Fellini, e tu?

L'omaggio al regista riminese, autore di 24 opere che gli valsero Palma d'oro, Leone d'oro e Oscar

Federico Fellini

Vorrei parlarvi oggi di uno dei più poetici registi Mondiali, sicuramente il più poetico fra quelli italiani, non me ne vogliano gli altri. Vorrei raccontarvi di lui e per farlo ho scelto di usare il mezzo, fra quelli convenzionali, forse ad egli più vicino, anche se più vicino del Sogno non gli fu mai nulla.

È fuggita la notte
Un dopo festa depresso,
Un pesce morto nella spiaggia
Eppur questo non basta.

Una bionda appesa al manifesto,
La nenia del latte
Bigottismo e censura
Eppur questo non basta

Ne’ il bene ne’ il male
Finti miracoli e puttane
La Gradisca ed il suo Giudizio
Eppur questo non basta

Casanova e grandi navi
Lune rubate e pozzi parlanti
Palloncini deambulanti
Eppur questo non basta

Ecco i sogni di un cineasta
Miraggi e ricordi di bambini
Eppur questo non basta per esser chiamati Federico Fellini

Augurandomi che vi sia piaciuta e che il poeta russo Arsenij Tarkovskj, padre della poesia da me reinterpretata, non si sia troppo scomodato nel vederla stravolta, opterei per offrire voi una più sostanziosa, ma comunque breve, spiegazione di questo superbo regista.

Prima di tutto per conoscere Fellini bisogna guardare e riguardare i suoi film, non c’è libro, saggio o articolo che tenga. Senza l’attenta visione mai potrebbero essere immaginati capolavori come Otto e 1/2, Fellini Satyricon, La città delle donne, La voce della luna… Che sono il frutto di una masturbazione sensoriale del regista avvenuta per le mani del dio Morfeo e della musa LSD. Si, Fellini si drogava, ma… Sotto strettissima sorveglianza medica. I suoi non erano vizi, erano esperimenti.
Certo Jung e la sua filosofia esercitavano la loro parte di influenza nel maestro riminese, ma ad avere sempre e comunque l’ultima parola in questi amplessi cinematografici era la Memoria, senza memoria, reale od inventata (Fellini era un gran inventore di verità, un bugiardo cronico insomma) le sue storie non avrebbero quella poeticità che le rende uniche, le immagini perderebbero di luminosità e i loro colori tanto preziosi si sbiadirebbero al Sole invadente dell’arida e sterile citazione letteraria, cosa che Fellini detestava scrupolosamente.

Non era capace di osservare la Realtà senza lasciarsi invadere dalla Fantasia, non era in grado di girare Documentari, i suoi diventavano sempre drogati flussi di coscienza di un Joyce ubriaco travestito da Clown. Ci basta analizzare Intervista e Block Notes di un regista, due film che sarebbero dovuti essere dei Documentari e che sicuramente lo sarebbero stati se affidati ad un Visconti o ad un Rosi, ma mai, in nessuna circostanza possibile, mai sarebbero potuti diventare tali nelle mani di Federico.

Innamoratissimo di Giulietta Masina, minutissima attrice con la capigliatura a carciofo, sua compagna di vita ed interprete di molti successi felliniani quali La Strada, Le Notti di Cabiria, Giulietta degli spiriti e Ginger e Fred, dove la Masina fa coppia nella scena con Marcello Mastroianni, il Divo italiano e Latin Lover internazionale per eccellenza, attore feticcio di molti registi, tra cui Federico Fellini che in lui non aveva solo un amico, ma anche un dichiarato Alter Ego, sguinzagliato ad interpretare sullo schermo quei film personalissimi ed autobiografici che hanno caratterizzato la carriera di Fellini collezionando Oscar, applausi e tanti, tantissimi insulti dalla Critica-cretina di un tempo e dalla Chiesa, naturalmente.
A tal proposito vorrei ricordare il peso che la religione ha avuto nell’opera felliniana. L’obesa presenza di statue sacre, chiese, suore, monasteri, miracoli e confessionali conferiscono all’opera del regista quell’essenza tanto bigotta quanto blasfema, poi tipica anche dell’Italia.

Se poi vi perdeste per caso nei vicoli del cinema italiano e cercaste la strada per ritrovare il quartiere Felliniano, allora il mio consiglio è di seguire puttane, gigantesse, suore nane, spiritelli, bambine indiavolate che giocano con la testa di Tomy Dammit, adolescenti alle prese con le masturbazioni del caso, ridicoli fascisti muniti di olio di ricino, circensi, sceicchi bianchi, Vitelloni nullafacenti, cantanti lirici, giornalisti incapaci e rinoceronti dal buon latte.
E ricordate : “Bevete più latte, il latte fa bene, il latte conviene a tutte le età” citazione da Le Tentazioni del dottor Antonio.

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