Senigallia 5 Stelle: proviamo tutti a dire ‘No slot’
"In Italia due milioni di persone sono riconosciute dipendenti da videogiochi e slot machine"
La condizione di dipendenza dal gioco, chiamata “ludopatia”, è umanamente e socialmente molto grave. Quelli che ci sono dentro, e i loro familiari, sono costretti a ricorrere a psicologi ed educatori, a usare farmaci per tenere a bada ansia e stress; perdono enormi somme o anche il poco che hanno. In casi non rari la ludopatia dà luogo a esiti tragici.
In Italia due milioni di persone sono riconosciute dipendenti da videogiochi e slot machine. Ma si tratta di autodichiarazioni; probabilmente il numero è più alto. In Italia sono in funzione circa 400mila slot machine, una ogni 150 abitanti. Se vogliamo fare un confronto: a Milano si valuta che servano 200 defibrillatori, uno ogni 6500, che però non ci sono.
In Italia videogiochi e slot consentono incassi per il 15% dell’intero fatturato europeo. Anche se noi siamo solo l’11,9% dei 503 milioni di abitanti della UE. Nel 2012 gli italiani hanno speso 90 miliardi di euro tra grattini e poker on line; la metà con le slot machine. Nell’anno precedente erano 80. Si tratta dunque di un dato in crescita.
Intorno alle sale gioco è crescente il numero di persone che prestano soldi a usura. Secondo Libera 49 clan mafiosi sono coinvolti nell’attività delle slot. Lo Stato Italiano incentiva molte forme di gioco d’azzardo attraverso il Monopolio, che affida la gestione a 10 grandi società concessionarie di cui solo due, Lottomatica e Snai, sono italiane. Le altre hanno sede in Lussemburgo (Gamenet, Cogetech, Hbg Connex e Sisal), Spagna (Cirsa e Codere), Svizzera (G.Matica) e Regno Unito (Bplus).
Le entrate per lo Stato tuttavia sono più apparenti che reali, e si vanno progressivamente assottigliando. Gravano sull’erario spese sanitarie per l’aiuto ai ludodipendenti e alle loro famiglie, per 85 milioni di euro, e la perdita della qualità della vita il cui corrispettivo in costi non è facile da calcolare sul bilancio pubblico.
Si tratterebbe comunque di somme molto alte. Il Movimento 5 Stelle ha condotto battaglie parlamentari a questo scopo, e intende replicarle nelle situazioni locali. Perché non proviamo tutti a dire NO SLOT? I comuni possono fare molto per contrastare questa piaga. Per cominciare, può aderire al Manifesto dei Sindaci per la Legalità contro il Gioco d’Azzardo. Proponiamo per l’immediato un’azione concreta: il Comune non dia più nemmeno un euro di contributo ai circoli che hanno spazi ricreativi forniti di slot machine; e torni a sostenerle quando se ne saranno liberate.
Proponiamo inoltre a tutte le liste elettorali, di partito e civiche, di inserire questa proposta nel loro programma, in modo che ci sia unanimità d’intenti per raggiungere lo scopo.
Proviamo tutti a dire NO SLOT.
la politica se no a cosa serve?
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