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Senigallia, Trecastelli e Castelleone di Suasa: 9 denunce per frode fiscale

Imprenditori cinesi del tessile sottraggono 6 milioni al fisco: sequestrati conti, macchinari, immobili e auto

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Guardia di Finanza

Una frode fiscale è stata scoperta dalle Fiamme Gialle di Senigallia, con la denuncia di nove persone di etnia cinese che avevano realizzato un volume d’affari di oltre 6 milioni di euro, senza mai corrispondere imposte al Fisco.

L’operazione, denominata “scatole cinesi”, è stata eseguita attraverso la ricostruzione di relazioni imprenditoriali ed elaborazione di dati contabili di alcune ditte gestite da soggetti di origine orientale, attive nel settore tessile (confezionamento di capi di abbigliamento) ed operanti nel territorio di Senigallia, Trecastelli e Castelleone di Suasa.

I militari hanno scoperto e acquisito parecchia documentazione gettata in alcuni bidoni della spazzatura, pronta per essere distrutta. Le Fiamme Gialle avevano avviato l’indagine dopo aver notato che alcune delle imprese coinvolte, costituite per lo più in forma individuale, dopo circa due anni cessavano la produzione ed al loro posto ne subentravano altre nuove, appositamente costituite, aventi per oggetto la medesima attività, che utilizzavano gli stessi locali aziendali e macchinari ed intrattenevano rapporti commerciali con i “vecchi” clienti e fornitori. Da un punto di vista formale invece la gestione veniva affidata a soggetti che, in precedenza, erano stati dipendenti delle ditte cessate.
In realtà, come emerso dalle indagini, il breve ciclo di attività delle varie imprese era solo finalizzato ad evadere sistematicamente le imposte dovute, posto che non era influenzato da oggettive condizioni di crisi, mentre la loro gestione rimaneva di fatto saldamente nelle mani di un solo soggetto cinese, che curava materialmente i rapporti con i clienti, i fornitori e gli istituti di credito.

L’Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, costituiti da denaro contante, assegni, conti correnti, crediti presso terzi, 99 macchinari, 6 immobili e 4 autovetture.

Commenti
Ci sono 2 commenti
giulio 2015-02-21 08:35:44
Dopo (almeno) 15 anni di diffusa illegalità cinese in territorio italiano, qualcosa si muove.Tranquilli, per rimediare al ritardo, ci penserà la Magistratura: altri 15 anni per arrivare a sentenza. Un saluto a tutti i lettori di Senigallia Notizie.
un povero tra i poveri (di politica) 2015-02-21 14:07:35
"BRAVI" Complimenti alla Guardia di Finanza e a chi ha effettuato tutta l'operazione. Potranno passare altri 15 anni per una sentenza ma hanno effettuato il sequesto preventivo dei beni, quindi, tutti tranquilli quei macchinari non potranno più produrre, quelle persone dovranno lasciare quei laboratori, i soldi andranno a pagamento delle sanzioni. Un successo per il nostro territorio e contro l'economia in nero che rovina le nostre imprese sane. "BRAVI"
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