Grecia-Europa: dopo l’elezione di Tsipras è rottura!
L'Unione Europea fa scattare l'ultimatum dopo le decisioni del ministro ellenico all'economia Varoufakis
16 febbraio 2015. Atene rifiuta la bozza di accordo proposta dall’Unione Europea definendo le richieste “assurde ed inaccettabili”. Il ministro greco dell’economia Yanis Varoufakis ammonisce: “la Grecia deve essere trattata come pari e non come colonia del debito”.
L’importanza dell’accaduto ci riporta a parlare della questione greca. Nelle ultime settimane avevamo tenuto aggiornati i lettori sulla situazione che sta continuando a precipitare. La riunione di Bruxelles doveva portare ad un accordo, anche perché la Grecia rischia di rimanere senza liquidità, che però non si è raggiunto.
I motivi del rifiuto di Atene si trovano nel disaccordo riguardante la conferma e l’estensione del piano di salvataggio attuale. La Grecia non approva inoltre le politiche economiche proposte dall’Europa. Alla penisola ellenica sono invece contestati gli scarsi sforzi fatti per la diminuzione del debito pubblico e il prolungato rinvio delle riforme concordate negli ultimi due anni.
La situazione è difficile. Il 28 febbraio scade l’attuale piano di salvataggio da 172 miliardi di euro. Non arrivare ad un accordo significherebbe per la Grecia ritrovarsi senza fondi di assistenza. Il paese ellenico continua a puntare ad un taglio del debito, l’Europa propone un ritardo delle scadenze.
Venerdì 20 febbraio è il giorno in cui è scaduto l’ultimatum che, come spiega il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, è stato dato il 16 febbraio.
Gli ellenici hanno 190 miliardi di debito e l’Italia con i suoi 40 miliardi è il terzo creditore in ordine di importanza (primi due Germania e Francia). L’attesa è forte.
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