Senigallia, scovata la centrale dello spaccio cittadino
Arrestate due persone: negli appartamenti in zona Ponterosso smerciavano eroina, cocaina, hashish
Una centrale dello spaccio al Ponterosso di Senigallia. E’ quanto sono riusciti a scovare i poliziotti del Commissariato cittadino, impegnati da tempo nel contrasto al traffico e allo spaccio, che hanno assestato un duro colpo al mercato illegale di sostanze stupefacenti sulla spiaggia di velluto.
L’operazione, dopo lunghe e complesse indagini, ha permesso di individuare l’importante area di spaccio di sostanze tipo cocaina, eroina e hashish, compresa tra via Podesti e il lungomare Alighieri, dove si aggiravano numerosi soggetti noti per essere assuntori di droghe. Le attività della Polizia senigalliese hanno quindi permesso di stringere il cerchio attorno a degli appartamenti risultati poi essere nella disponibilità di più persone di origine nordafricana che li utilizzavano come dei veri e propri bazar della droga.
Il blitz delle forze dell’ordine è scattato nella giornata di venerdì 13 febbraio, quando gli agenti del Commissariato di Senigallia e della squadra mobile di Ancona, con l’ausilio dei reparti cinofili antidroga della Questura, hanno fatto irruzione all’interno degli appartamenti: qui hanno trovato due uomini, A.S., 60enne egiziano, e C.H., marocchino di 28 anni.
Oltre a tutto il necessario per il confezionamento delle dosi, gli agenti hanno rinvenuto più di 1 kg di droga tra hashish, eroina e cocaina e varie decine di dosi di stupefacenti già pronte per la vendita. Sotto sequestro anche notevoli quantità di denaro contante.
I due sono stati condotti presso gli uffici del Commissariato e dagli accertamenti svolti è emerso che entrambi erano pregiudicati: mentre l’egiziano è un pluri-pregiudicato per reati in materia di stupefacenti ma anche reati contro il patrimonio, il più giovane dei due è risultato avere, nonostante l’età, diversi e importanti pregiudizi sempre materia di stupefacenti. Entrambi inoltre erano detenuti in carcere fino a pochi mesi fa. E in prigione sono tornati: dopo esser stati dichiarati in stato di arresto, il giudice ha convalidato l’arresto e disposto che i due uomini finissero dietro le sbarre data la gravità del fatto e i precedenti.
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