Il 9 febbraio a Senigallia ricordato con un volume sulla Grande Guerra
Al San Rocco la presentazione di "Trame disperse"
Il 9 febbraio di 166 anni fa la storia cambiò decisamente pagina. In un’Europa monarchica, autoritaria e legittimista, la luce della sovranità popolare e della democrazia si levò alta e potente nel cuore della penisola.
Il genio politico di Mazzini, la strategia militare di Garibaldi e, prima di loro, il deciso desiderio di ex sudditi pontifici rimasti senza un capo – ingloriosamente fuggito da Roma e riparato presso i domini di sovrani tra i più reazionari d’Italia – di scrivere la storia in prima persona, da cittadini, fece sì che nacque per la prima volta nella storia italiana una Repubblica democratica, sovrana e italiana. Il 9 febbraio è la festa della Repubblica romana, ma anche quella della Repubblica italiana.
Se siamo repubblicani molto lo dobbiamo a Mazzini e alla Repubblica del 1849, a incominciare dal nostro testo costituzionale che prese a modello quello di cento anni prima. Come ogni anno, il Centro Mazziniano ricorda l’anniversario di questo faro di civiltà, di libertà e di laicità con un appuntamento suggestivo.
Infatti, sono passati poco più di due mesi dal Convegno internazionale di studi sulla Grande Guerra, ospitato a fine novembre nel territorio marchigiano e nella stessa Senigallia, che già sono pronti gli Atti che, stampati dall’Editore Marsilio, saranno presentati in anteprima nazionale il pomeriggio di lunedì 9 febbraio, alle ore 18.00, presso l’Auditorium S. Rocco.
Il volume Trame disperse. Esperienze di viaggio, di conoscenza e di combattimento nel mondo della Grande Guerra (1914-18) (a cura di Marco Severini, Marsilio, Venezia 2015, pp. 336) si propone ricco e stimolante visto che narra 25 casi di studio di uomini e donne che si trovarono dispersi nell’odissea della Prima guerra mondiale: su tutti campeggia la vicenda del coraggioso senigalliese Giuseppe Chiostergi, volontario combattente in Francia contro i tedeschi, ferito e dato per morto.
Presenta la serata Mauro Pierfederici: dopo i saluti dei Presidenti del Centro Mazziniano, Luciano Di Marcelli, e dell’Associazione di Storia Contemporanea, Marco Severini, parleranno alcuni autori dell’opera: i loro interventi saranno inframmezzati da brani concertistici eseguiti da Daniela Cerroni.
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