Mangialardi: “danni ad abitazioni e attività a Marzocca di Senigallia”
Il sindaco aggiunge: "la piena del Misa non ha interessato gli argini, ben gestita l'emergenza"
“Oltre ai disagi dettati dall’allagamento dei sottopassi pedonali e carrabili, purtroppo dobbiamo registrare danni provocati dalle mareggiate ad abitazioni fronte mare, stabilimenti, attività e campeggi, nel tratto compreso dal sottopasso 182 fino al confine con il Comune di Montemarciano. Le squadre di soccorso della Polizia municipale, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile si sono immediatamente recate sul posto e sono al lavoro nelle zone colpite”.
Così il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, recatosi nella mattinata del 6 febbraio a Marzocca dopo la mareggiata verificatasi nella notte.
“Per quanto riguarda il Misa – continua il sindaco – possiamo confermare che la piena non ha interessato la tenuta degli argini. Alcune criticità alle reti idriche hanno riguardato alcuni fossi, in particolare fosso Sant’Angelo e fosso della Giustizia, rimasto comunque sotto stretta osservazione per tutta la durata dell’allerta”.
“Per tutta la notte – spiega Mangialardi – il Comitato operativo comunale ha svolto un costante lavoro di monitoraggio e conseguente informazione della popolazione, sia direttamente che tramite la comunicazione dei siti on line locali e dei social network. Laddove ritenuto necessario, sono stati disposti in via precauzionale provvedimenti mirati a salvaguardare la sicurezza dei cittadini e i beni materiali. Tra questi, la chiusura nella giornata del 6 febbraio di tutte le scuole e degli esercizi commerciali del centro storico (revocata successivamente), la temporanea chiusura al traffico di alcune vie, l’invito alla popolazione residente nella zona Porto e Portici Ercolani a spostare i mezzi e a salire ai piani alti”.
Da sottolineare che tali provvedimenti sono stati adottati limitatamente alla giornata del 6 febbraio.
“Insomma – conclude il sindaco – un’altra notte molto difficile e di grande preoccupazione, ma alla fine la gestione dell’emergenza da parte del Comitato operativo comunale ha funzionato bene. Il ripetersi di queste emergenze, tuttavia, dimostra l’urgenza di dar seguito agli interventi di messa in sicurezza del fiume già programmati da Provincia e Regione. I lavori già avviati per la pulizia degli alvei e quelli partiti alcuni giorni fa per il rafforzamento dei argini sono un primo segnale. È necessario però procedere spediti anche su altri fronti, in particolare quello della realizzazione delle vasche di espansione che rappresentano lo strumento idoneo a gestire situazioni come quella verificatasi nell’ultima notte”.
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