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Turismo balneare e tutela della spiaggia, la sfida di Senigallia

Continua il progetto di protezione di dune e specie autoctone, attraverso la sensibilizzazione di tutti

Onoranze Funebri F.lli Costantini
La tutela delle dune e della flora di Senigallia

Fruizione turistica della spiaggia in modo compatibile con l’ecosistema dunale e faunistico di Senigallia. E’ questo il progetto che l’Amministrazione comunale, in collaborazione con lo studio naturalistico Diatomea, ha predisposto per il 2015, cercando di dare una continuità con gli interventi effettuati finora di tutela e valorizzazione della spiaggia di velluto.

L’obiettivo del progetto di ripristino e gestione dell’ambiente dunale senigalliese è di facilitare la nidificazione del Fratino, specie protetta dalle direttive comunitarie, e promuovere una fruizione turistica ecocompatibile, attraverso la sensibilizzazione di cittadini, operatori balneari e turisti.

Niki Morganti (Studio Diatomea) e Maurizio Mangialardi (Comune Senigallia)Tra gli interventi previsti, il completamento della recinzione installata negli anni scorsi per evitare l’asportazione di sabbia e piante presenti nelle dune, il sostegno allo sviluppo delle specie autoctone psammofile, l’apporto di sabbia per il ripristino della morfologia dunale, la manutenzione dei fossi, l’eliminazione delle specie ruderali e infestanti, il contenimento Cenchrus incertus e la messa a dimora di piante autoctone, la tutela dei nidi di Fratino attraverso al recinzione degli stessi nel periodo marzo-luglio e l’installazione delle apposite tabelle, la limitazione dello sviluppo vegetazionale lungo il litorale nord. Inoltre, proseguirà il monitoraggio iniziato nel 2010 e sarà prodotto del materiale cartografico per integrare il piano degli arenili.

Un progetto – ha spiegato il sindaco Maurizio Mangialardi – per proteggere l’ambiente dunale dall’erosione antropica e per conservare la fauna e la flora presente, anche se richiede tempi medio-lunghi. Recuperare e valorizzare l’ambiente dunale significa però anche gestire una fruizione turistica sostenibile da coniugare con la tutela della biodiversità“.

Commenti
Solo un commento
Giovanni Gregoretti
Giovanni Gregoretti 2015-02-02 23:35:37
Da alcuni anni, di questi tempi, sento questi discorsi sulle dune, la vegetazione da salvaguardare, il fratino e via dicendo. Quando abitavo, molti anni fa, sul lungomare Mameli, non c'erano di questi problemi. La natura la faceva da padrone, il vento creava le dune che in primavera si inerbivano e vi trovavano da vivere molte specie di animaletti tra cui il noto fratino.... poi è arrivata la cosiddetta "civiltà" con muretti, marciapiedi, macchine e gente che di mare proprio non ne capisce niente... la spiaggia deve essere liscia, spianata... ci manca solo che gli diano la... cera!!! Insomma è diventata una spiaggia di "plastica"... così un bambino che va al mare oggi non trova più una conchiglia, non impara a pescare i frutti di mare, non osserva più gli animaletti, tra l'altro innocui, che vi vivevano. Chissà se questi bimbi pensano che cappole siano cresciute nel bancone del supermercato....
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