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L’US Pallavolo Senigallia tra vittorie, sconfitte e…polemiche

Ragazzi ok, donne battute. Società contro la protesta per i tagli allo sport: "imposizione politica"

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Alberto Lanari

Si è conclusa la prima fase dei campionati di serie D di pallavolo con esiti già noti per le squadre dell’Us Pallavolo Senigallia.

La Max Control parteciperà infatti alla poule promozione della serie D maschile, mentre la Punto Più sarà impegnata nei gironi salvezza della serie D femminile.

La Max Control ha facilmente vinto per 3-0 sulla Dinamis Falconara con i parziali di 25-19, 25-14, 25-17. Nessun problema per la squadra di coach Lanari che ha ruotato tutta la rosa a propria disposizione. Una rosa, a dire il vero, un po’ decimata dagli infortuni.

Più che decimata era anche la Punto Più che ha chiuso la prima fase perdendo 3-0 a Falconara sul campo dell’Esino Volley. Tante le giocatrici assenti per influenza e addirittura ragazze che di ruolo fanno il libero, come Camilla Baroncioni e Matilde Gaiolini, impiegate come schiacciatrici.

Roberto ParadisiOra la seconda fase: la Punto Più dovrà conquistare la salvezza in un girone a cinque squadre (retrocederanno le ultime due) contro Porto Sant’Elpidio, San Benedetto del Tronto, Pergola e Volley San Pietro Pesaro.

La Max Control si giocherà una promozione diretta e due posti playoff in un girone a sei squadre contro Borgovolley Fano, Libertas Jesi, San Severino Marche, Grottazzolina e Caldarola.

In questa giornata di campionato, la Fipav regionale Marche aveva unilateralmente deciso un’iniziativa di protesta contro i tagli regionali allo sport.

L’iniziativa consisteva in un simbolico minuto di silenzio prima dell’inizio dei match e la lettura, da parte dei capitani delle squadre, di un comunicato che spiegava il senso della protesta. Nessuna squadra dell’Us Pallavolo Senigallia ha aderito all’iniziativa, in primo luogo perché alle società non è stata chiesta una disponibilità ad aderire, ma si è trattata di una vera e propria imposizione.

In secondo luogo perché l’Us Pallavolo Senigallia, che da 15 anni fa sport senza un euro di contributi pubblici, non intende utilizzare i propri atleti per atti di natura politica.

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