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Ponte sul Cesano, aperta un’inchiesta

All'esame i documenti sulla struttura crollata nel 2011

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Il guado sul fiume Cesano crollato a fianco del vecchio ponte crollato un anno prima

Il crollo del ponte sul Cesano, il suo rifacimento, il secondo cedimento e tutti gli atti finiscono al centro di un’inchiesta. E’ l’ultima novità riguardo il ponte dell’Acquasanta, la struttura che collega le province di Pesaro Urbino e di Ancona, ma più precisamente i comuni di Corinaldo (frazione di Sant’Isidoro) e Mondavio (località San Michele al Fiume), che dal 2011 ha vissuto una vera e propria odissea così come gli abitanti e le attività economiche della zona.

La Guardia di Finanza ha prelevato dagli  uffici dell’ente provinciale pesarese tutti i documenti relativi alla gestione del primo crollo e del secondo cedimento, oltre alla ricostruzione e alle situazioni provvisorie che hanno permesso parziali recuperi della normalità durante le fasi più critiche. L’ipotesi su cui si lavora è quella del danno erariale, ma sono in tanti a chiedere di far luce sulla vicenda e soprattutto che vengano rimborsati cittadini e imprenditori per i danni avuti dal crollo e dalle problematiche conseguenti, come i componenti del comitato Sviluppo Sostenibile Valcesano.

La struttura crollò la sera del 31 gennaio 2011: a causa del maltempo, delle infiltrazioni e della mancata manutenzione, venne giù una porzione di ben 8 metri del ponte dell’Acquasanta. Scampato il pericolo per gli automobilisti, effettuati tutti i sopralluoghi da parte di tecnici e autorità, il 5 marzo  2012 vi fu l’inaugurazione del nuovo guado sul fiume Cesano, ricostruito grazie all’impegno dei Comuni di Corinaldo e Mondavio e soprattutto del Consorzio Cavatori “Madonna del Piano”.
Passarono però solo pochi mesi che la situazione si guastò nuovamente. Il 12 novembre 2012, infatti, una nuova perturbazione causò il cedimento del guado tra Mondavio e Corinaldo, per ore sotto la spinta di acqua e fango del Cesano in piena. Dopo altri mesi di sopralluoghi, pressioni politiche, incontri e rimpalli di responsabilità, si decidette di installare un ponte temporaneo in ferro da collocare nel guado, per consentire il recupero della circolazione e, nel frattempo, il reperimento dei fondi necessari alla definitiva riapertura. Il 14 settembre 2013 venne aperto al traffico il bailey sul Cesano in “prestito” gratuito dalla provincia autonoma di Bolzano, ma soprattutto arrivarono i primi fondi per il ripristino dei danni causati dall’alluvione del novembre 2012. Per l’attraversamento tra le due province marchigiane vennero stanziati ben 2,6 milioni di euro e approvato un progetto di ricostruzione ex novo della struttura che avrebbe dovuto concludersi nel 2015.

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