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Giorno della Memoria 2015, il programma delle iniziative a Senigallia

Il sindaco Mangialardi: "Non abbassare la guardia di fronte a odio e pregiudizio"

Locandina delle iniziative per il 27 gennaio, Giorno della Memoria

Anche quest’anno, Senigallia si prepara a celebrare il Giorno della Memoria. Martedì 27 gennaio, in occasione dell’anniversario della liberazione dei campi di sterminio di Auschwitz, si svolgeranno diverse iniziative organizzate dal Comune di Senigallia, la Comunità ebraica di Ancona e la Diocesi di Senigallia.

Dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17, la Sinagoga di via dei Commercianti resterà aperta e sarà possibile effettuare delle visite guidate gratuite. Oltre ai locali del luogo di culto, gli ospiti potranno visitare anche la mostra documentaria “1938-1945: la persecuzione degli ebrei in Italia“, allestita al suo interno.

Alle ore 18, poi, sempre in Sinagoga, ci sarà l’incontro con Maria Luisa Moscati sul tema “La Shoah dopo la Shoah: l’epopea del ritorno“. All’iniziativa prenderanno parte Amos Zuares, della Comunità ebraica di Ancona, Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia, e monsignore Giuseppe Orlandoni, vescovo di Senigallia.

L’esperienza – afferma il sindaco Mangialardi – ci insegna che la memoria è elemento costituente di ogni cultura e strumento di conoscenza attraverso cui una comunità costruisce e definisce la propria identità. Da un punto di vista culturale, Senigallia ha sempre investito molto sul Giorno della Memoria, mettendo in campo tante iniziative capaci di far riflettere sul passato e di costruire occasioni di confronto sui temi del presente. Una vera e propria testimonianza di come nella nostra comunità siano ben radicati i sentimenti di solidarietà, pace, tolleranza. Ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché odio e pregiudizio sono sempre in agguato e si nutrono di ignoranza e paura. A questi sentimenti dobbiamo rispondere con le armi dei più forti. Quelle della cultura, perché solo chi non conosce può restare indifferente alle sofferenze degli uomini e dei popoli. Quelle del dialogo e della solidarietà, perché solo chi non è capace di indignarsi per i torti subiti dai suoi simili può ignorare le ingiustizie. Quella della partecipazione, perché solo chi sceglie il disimpegno può illudersi di restare al riparo dalle insidie dell’intolleranza“.

Commenti
Solo un commento
leofax 2015-01-27 12:11:28
Nel lontano 1944 Il grande regista scomparso Vittorio De Sica, assieme a Cesare Zavattini, girò in una basilica romana, il film "La Porta del Cielo".
Gli storici narrano, che assunse tante comparse, tra ebrei e diseredati che rischiavano di essere destinati ai campi di concentramento nazisti.
Il film fu finito, quando gli Alleati,riconquistarono Roma.
De Sica, si avvalse, della Collaborazione Documentaria della Film Conti
di Senigallia, come dai titoli di testa e anche come produttore di mio
padre Corrado. Grazie babbo, che mi hai insegnato a rispettare
gli esseri umani.
Leonardo Maria Conti
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