Martedì 27 alla Piccola Fenice ore 21.15 si concluderà la rassegna di gennaio dedicata a Pier Paolo Pasolini con la visione di uno dei film più discussi e scioccanti del regista: “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (117′, 1975).

Il film, ispirato al romanzo “Le 120 giornate di Sodoma”del marchese De Sade, uscì postumo a poche settimane dall’oscuro omicidio del regista e scatenò proteste vigorose e lunghe persecuzioni giudiziarie: il produttore Alberto Grimaldi subì processi per oscenità e corruzione di minori e nel ’76 fu decretato il sequestro della pellicola, che scomparve dagli schermi prima di essere rimessa in circolazione nel ’78.

La pellicola è ambientata nel periodo della Repubblica di Salò, dove 4 signori, ognuno di essi rappresentante un istituzione fondamentale, nonché espressione dei vari poteri (economico, politico, religioso, giuridico), rapiscono un gruppo di ragazzi e ragazze di famiglia partigiana o antifascista. Dopo un’accurata selezione, i giovani rapiti vengono condotti in una villa di campagna dove saranno sottoposti ad un lungo e diabolico percorso di iniziazione, accompagnato dai perversi racconti di tre megere ex meretrici di bordello, che hanno il compito di eccitare i 4 signori, i quali sevizieranno ripetutamente i ragazzi, compiendo su di loro efferatezze e torture, perpetrate sulla base di una sorta di dantesca pena del contrappasso.

Opera crudele, realista, cupa, metaforica sul potere e sulla sua anarchia, dove il sesso perde ogni connotazione naturale e viene degradato a puro sfruttamento del corpo in modo brutale.

“Nulla è più anarchico del potere. Il potere fa praticamente ciò che vuole, e ciò che il potere vuole è completamente arbitrario, o dettatogli da sue necessità di carattere economico che sfuggono alla logica comune. Io detesto soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio con particolare veemenza il potere di questi giorni” (cit. Pasolini).

Ingresso con tessera.