Pasto non erogato agli insegnanti, Paradisi interroga la giunta di Senigallia
"I dirigenti pranzano con 3,20€, mentre i docenti si vedono negare un diritto: scelta illegittima"
Sulla questione degli insegnanti di sostegno e delle altre figure a cui non viene erogato il pasto gratuito nel caso lavorino durante l’orario di pranzo interviene anche il consigliere comunale del Coordinamento Civico di Senigallia Roberto Paradisi che interroga l’amministrazione comunale sul fatto balzato alle cronache dei giornali.
“ Al di là del fatto stigmatizzabile – sostiene Paradisi –, ovvero la notizia di una insegnante di sostegno “ripresa” dal personale mensa del Comune di Senigallia durante l’orario del pasto per aver mangiato una fetta di pane, è grava la mancata erogazione del pasto, violando normativa e contratto collettivo nazi0nale. Ai dirigenti invece, che guadagnano sei/sette volte di più viene permesso di pranzare a 3,20€, comprensivo di primo, secondo, contorno e bevuta. Spero che l’amministrazione elimini il benefit dirigenziale e sani l’illegittima scelta di non erogare il pasto agli insegnanti“.
Di seguito riportiamo l’interrogazione integrale
GRUPPO CONSILIARE
COORDINAMENTO CIVICO
Sig. Sindaco del Comune di Senigallia
Sig. Presidente del Consiglio Comunale
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Io sottoscritto Roberto Paradisi, consigliere comunale,
PREMESSO CHE
– La cronaca cittadina ha riportato la notizia di una insegnante di sostegno “ripresa” dal personale mensa del Comune di Senigallia durante l’orario del pasto per aver mangiato una fetta di pane;
– Al di là del fatto stigmatizzabile del personale addetto alla refezione scolastica (su cui però non si possono scaricare le responsabilità non proprie ottemperando lo stesso alle inaccettabili imposizioni che arrivano dall’ente comunale), ciò che è grave è la mancata erogazione di un servizio essenziale agli insegnanti ai quali viene negato, nel pieno esercizio delle proprie funzioni, la consumazione del pasto in violazione, peraltro, in violazione sia della normativa nazionale (con tanto di circolare ministeriale) sia del Contratto collettivo nazionale della scuola;
CONSIDERATO CHE
• Il pasto, a spese dei contribuenti senigalliesi, è invece garantito ai dirigenti del Comune di Senigallia che percepiscono stipendi e indennità da capogiro (alcuni anche oltre 120 mila euro all’anno) e che sono liberi di recarsi abitualmente, non in una mensa scolastica, ma al ristorante lasciando il conto da pagare al cittadino senigalliese. In particolare, mentre ad un insegnante di sostegno che guadagna sei/sette volte di meno di un dirigente comunale, viene negato un pasto frugale in mensa scolastica, ai dirigenti del Comune di Senigallia viene garantito il pasto al ristorante all’incredibile prezzo di € 3,20 (comprensivo di primo, secondo, contorno e bevuta). Il resto del conto viene fatto pagare ai cittadini senigalliesi;
Premesso tutto ciò
INTERROGO LA S.V.
Per sapere
– Se è intenzione di questa Amministrazione comunale, di comune accordo con i dirigenti stessi, eliminare il benefit dirigenziale del pasto pagato al ristorante dai cittadini e, al contempo, se è intenzione dell’Amministrazione provvedere al più presto a sanare l’illegittima scelta di non erogare il pasto agli insegnanti a cui viene attualmente negato ponendo fine ad una questione certamente poco edificante per l’Amministrazione comunale.
Si richiede risposta scritta.
Senigallia lì 22.01.2015
ROBERTO PARADISI
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