“Dopo il fango del Misa, il fango del sindaco”
"Solo insulti e minacce contro Mancini reo di non essersi appiattito sulle posizioni difensive"
Evidentemente ci sguazza nel fango questa maggioranza. Dopo quello arrivato per l’incuria, l’inerzia, la superficialità (in capo a Comune, Provincia e Regione), arriva il fango mediatico. Il sindaco e suoi “peones” lanciano fango contro il presidente Roberto Mancini per aver osato presentare alla stampa, a lavori della Commissione conclusi, la relazione presidenziale. Ci vuole faccia tosta. I lavori della Commissione sono ufficialmente e legittimamente pubblici.
E quel che conta è che vi sono due relazioni: una, quella presidenziale votata dalla sola opposizione, frutto di un equilibrato lavoro che si limita a riportare fatti inoppugnabili e a esporre considerazioni strettamente e logicamente conseguenti (basta leggerla per rendersene conto). L’altra, quella della maggioranza, equiparabile ad una maldestra quanto surreale difesa d’ufficio del sindaco e dell’operato dell’Amministrazione.
Non mancano schizzi di fango (realmente disgustosi) anche verso qualificati testimoni che hanno inchiodato il sindaco alle proprie responsabilità (si pensi solo alla questione della perimetrazione delle aree a rischio nell’ambito del quale l’ing. Vito Macchia dell’Autorità di bacino, che si era opposto alle proposte di Mangialardi, fu cacciato dalla commissione tecnica per aver proposto di mettere in salvaguardia i quartieri che poi a maggio sono stati effettivamente allagati).
Né mancano autentici passaggi di servilismo politico in cui anche l’evidenza viene negata in nome della ragion politica. Anche in questo caso, basta leggere. La cosa comunque più surreale è la violenza delle parole usate dal sindaco e da Dario Romano di Vivi Senigallia contro il presidente Mancini. Non vi è un solo contenuto nei loro pessimi scritti.
Solo insulti e minacce contro Mancini reo di non essersi appiattito sulle posizioni difensive dei sostenitori del sindaco in seno alla Commissione. Tra l’altro con un tentativo (andato nel vuoto per la trasparenza dimostrata a Mancini) di un consigliere di maggioranza di incontrare privatamente Mancini per indurlo a cambiare il testo della relazione (per inciso, se pur votata con convinzione, criticata parzialmente anche dal sottoscritto per il mancato inserimento di alcune conclusioni che, a mio avviso, si rendevano necessarie).
Grottesca (sarebbe gravissima se non fosse una farsa) la minaccia di Mangialardi di querelare Mancini per una relazione che lui stesso confessa, nello stesso comunicato, di non aver nemmeno letto.
Un unico consiglio ai cittadini: leggete entrambe le relazioni perché vi troverete delle verità finalmente. In una troverete verità sull’alluvione. Nell’altra la vera indole di questa maggioranza.
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