Progetto In Comune contro chi cavalca l’alluvione a scopo elettorale
Proposte due stazioni per monitoraggio e allerta. "Interventi da fare anche con debiti fuori bilancio"
“Che tutte le forze politiche in corsa per le elezioni cerchino di montare il cavallo “alluvione” per arrivar primi al traguardo può apparire scontato o addirittura grottesco. In realtà si tratta di un processo fisiologico e costruttivo, a patto che le critiche alla mala gestione della catastrofe da parte dell’amministrazione siano seguite da proposte valide ed efficaci, mirate sia alla prevenzione del rischio idrogeologico, sia alla gestione di una eventuale calamità nel caso in cui questa non fosse evitabile“.
“Inutile dire che nel programma di Progetto In Comune ampio spazio è dedicato alla Protezione Civile, alla gestione ed alla prevenzione delle emergenze (non soltanto di quelle relative al rischio idrogeologico) e che il problema è stato affrontato a tutto tondo, con iniziative anche molto ambiziose” spiega Gabriele Streccioni Girolimetti che illustra la proposta della cd. Allerta Fluviale sulla linea di un maggiore monitoraggio del fiume.
Si tratta dell’individuazione di due punti nuovi strategici, uno nel centro cittadino ed uno molto più a monte, dove istallare due piccole stazioni dotate di aste idrometriche ad alta visibilità, ma soprattutto di un idrometro ad ultrasuoni (sensore che permette di monitorare a distanza il livello del pelo libero del corso d’acqua), una webcam ed una unità di controllo e trasmissione dati. Tramite un software sarà possibile attraverso il sito internet del comune poter leggere i dati registrati dai sensori sul livello del fiume ed osservare la situazione via webcam in tempo reale.
Gli operatori, preposti in caso di calamità ad avvisare la cittadinanza, verranno a loro volta avvisati ricevendo dalla stazione una telefonata ed un sms che notificheranno il superamento di un livello del fiume considerato fortemente a rischio così che, a qualsiasi ora del giorno o della notte, possano verificare personalmente la situazione e diramare l’allarme alla cittadinanza tempestivamente.
“Il meccanismo di allerta deve essere insomma adeguato a quello che è il rischio effettivo e non più tarato su quello ipotetico perché come abbiamo avuto modo di vedere nella tragedia del 3 maggio, la realtà supera quelle che sono le previsioni” continua Streccioni Girolimetti.
“Sul territorio una stazione dotata di idrometro è presente e funzionante, ma a quanto pare il metodo con cui si accede alla verifica dei dati raccolti non è funzionale e non ha consentito la diramazione tempestiva dell’allerta; implementarla nel modo sopracitato è sicuramente la soluzione migliore, senza dimenticarci anche dell’importanza della presenza sul territorio dei pluviometri, le cui rilevazioni sono fondamentali, e quindi devono essere di facile accesso in tempo reale per andare ad integrare il tutto“.
“Sappiamo – conclude – che il tempismo in queste situazioni è fondamentale: l’alluvione che ci ha colpiti è stata di per se catastrofica, potete solo immaginare cosa sarebbe accaduto se l’acqua ed il fango avessero invaso le abitazioni qualche ora prima, quando ancora tutti dormivano e se nella zona ci fossero stati più anziani, invalidi o bambini. Con questo piccolo intervento che proponiamo le tragedie in una ipotetica alluvione futura potrebbero essere evitate con successo“.
“Questo è un primo intervento specifico che intendiamo mettere in pratica da subito – chiarisce Maurizio Perini, candidato sindaco per Progetto In Comune – e la logica è quella della concretezza piuttosto che delle chiacchiere elettorali, delle relazioni politiche da campagna elettorale e dei pareri tecnici avulsi dal contesto della città. Abbiamo avuto modo di verificare, durante quei 9 giorni di attività con la squadra di protezione civile in cui eravamo impegnati, tutte le inadeguatezze del sistema. Quando saranno discusse le relazioni in consiglio comunale esprimerò la nostra posizione come gruppo, liberandoci dalla logica dello scontro elettorale. Le cose da fare sono molte per mettere in sicurezza i cittadini. Quando dico questo penso a quanto hanno più volte espresso i rappresentanti dei comitati degli alluvionati di Cannella e Vallone, della zona Peep, del Borgo Bicchia e a chi magari in altre zone della città come la Cesanella ha veduto spesso allagamenti e rischi reali. Da ciascuno di questi comitati o singoli cittadini sono sempre venute proposte specifiche di reale fattibilità che puntualmente non sono mai state oggetto di una seria volontà di attuazione. Penso al fosso del sambuco, che da anni diciamo essere innestato in maniera innaturale nel Misa e per questo fonte di allagamenti spesso indipendenti da fenomeni piovosi eccezionali. Certi interventi, vanno fatti punto e basta e, se i fondi non ci sono, un amministratore serio, qualunque sia il suo colore politico, dovrebbe farli anche attraverso il debito fuori bilancio forzando le norme e le competenze, non nascondendosi mai dietro di esse“.
da Progetto In Comune
Tutti gli altri discorsi, anche le inutili vasche di espansione, sono solo propaganda elettorale di basso livello per carpire la buona fede dei semplici cittadini. Insomma la volete capire che se non si apre la foce il fiume continuerà ad uscire per forza e ammazzare chi purtroppo si trova in condizioni di non potergli sfuggire. Ieri è toccato a tre persone la prossima volta tocchera a me o a te?
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!