Cena della legalità al Panzini di Senigallia insieme a Libera
Sostegno al progetto: il menu è preparato dagli alunni con i prodotti coltivati nei terreni confiscati - FOTO
Un’occasione speciale per mangiare ad una stessa tavola, quella della legalità, quella dell’impegno civile e della responsabilità. E’ questo il senso dell’iniziativa promossa dall’istituto di istruzione superiore “Alfredo Panzini” di Senigallia, svoltasi mercoledì 14 gennaio presso la sede di via Capanna, dove si sono ritrovati in oltre 150 persone per cenare insieme e sostenere il progetto di Libera.
Una serata per nutrire il corpo e un’occasione per nutrire lo spirito, tra convivialità e riflessione. Diversi sono stati gli ingredienti che hanno fatto venir “fame” di legalità. Non solo un menù preparato con i prodotti di Libera Terra dagli alunni delle classi 4A cuc, 4B cuc, 4A dol, 4A sala, seguiti in questo percorso dai proff. Ennio Mencarelli, Claudio Gasparini e Massimo Castignani; anche piccole annotazioni e i segnaposto, da portare a casa a ricordo della serata, erano “dettagli” importanti con stimoli a pensare attorno ai grandi temi di giustizia, legalità, verità, cultura, amore, solidarietà che sono impressi nel cuore e nella mente di tutti coloro che con Libera vogliono diffondere la cultura della legalità come colonna portante del vivere comune e della democrazia.
Molteplici sono stati gli interventi durante la cena, quello di don Paolo Gasperini, responsabile locale di Libera; di Silvano Paradisi, presidente di zona soci Coop adriatica; di Giuseppe Paolini sindaco di Isola del Piano (PU), comune che gestisce alcuni beni confiscati alle mafie; di Maurizio Mangialardi sindaco di Senigallia.
“È stato un momento emozionante, che ricorderemo per sempre. L’adesione è stata superiore alle nostre aspettative, siamo stati orgogliosi di presentare i nostri piatti, perché, mai come in questa occasione, ci siamo sentiti coinvolti ed emozionati per la consapevolezza del valore delle materie prime che stavamo lavorando. Utilizzare i prodotti delle cooperative che aderiscono a Libera significa dare un contributo concreto al loro sostegno – queste le parole degli alunni – . Una frase di Don Luigi Ciotti sintetizza perfettamente le finalità del nostro progetto: La mafia teme di più la cultura che la giustizia. Investiamo in cultura“.
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