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Svolto il primo incontro sulle vasche di espansione a Senigallia

Gli ospiti di Confluenze hanno evidenziato alcuni limiti al progetto. Ascolta l'audio della serata su Radio Monk

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Autonoleggio Mariotti Senigallia
serata a Confluenze sul progetto di vasche di espansione sul fiume Misa, al Brugnetto di Senigallia

Si è svolto il primo incontro dedicato alle vasche di espansione in via di progettazione ormai da tempo al Brugnetto di Senigallia. Nella serata di venerdì 16 gennaio è stato esaminato, attraverso il parere di un ingegnere, un architetto e un geologo, il progetto che verrà realizzato a ridosso del fiume Misa.

Tanti i cittadini di Senigallia ad ascoltare (l’AUDIO DELLA SERATA è disponibile su Radio Monk a questo link) l’intervento di Massimo Gennaro, ingegnere idraulico che ha condotto studi e progetti sul torrente Bisagno di Genova, il quale, per primo, ha esposto i limiti del progetto delle vasche di espansione sul Misa. “C’è un limite generale – ha affermato Gennaro – : questo progetto prevede la manutenzione dell’invaso ogni tre-sei mesi. Visti i tempi e le modalità finora attuati dagli enti preposti sembra abbastanza irrealistico“. Durante l’intervento sono stati messi in luce anche due limiti strutturali. Innanzitutto si tratterebbe di un’opera di presa che ridurebbe di 4/5, da ottanta a sedici metri, la sezione del fiume, rendendo pericoloso il tratto a monte che rischierebbe di vedere un rapido e violento innalzarsi del corso d’acqua con conseguente allagamento delle campagne e pianure circostanti (le frazioni di bettolelle e Brugnetto e le zone a valle). Inoltre, se si verificasse, come accaduto il 3 maggio, uno sfondamento degli argini a monte dell’opera, l’acqua allagherebbe tutte le zone circostanti perché i suoi argini ne impedirebbero il deflusso.

Durante la serata promossa dall’Osservatorio Misa presso l’associazione Confluenze è stata anche sottolineata la relazione geologica del coordinamento SIA del progetto in questione, redatta da Marcello Principi, attuale segretario per il Misa dell’Autorità di Bacino nonché Direttore regionale della Protezione Civile. In quella relazione si afferma che “in generale le osservazioni dirette eseguite per tutto il tratto fluviale compreso tra la confluenza e l’area artigianale di S. Gaudenzio non hanno evidenziato criticità strutturali degli argini“. Ed ancora, che “lo studio geomorfologico eseguito nell’area e lungo l’asta fluviale del fiume Misa, a monte e valle del manufatto di derivazione, non ha evidenziato situazioni di instabilità degli argini esistenti“.

Sulle vasche di espansione sono intervenuti anche Andrea Dignani, geologo, e Carlo Brunelli, architetto, già impegnati in passato su diversi fiumi marchigiani. In particolare sono stati portati esempi di piccoli invasi in linea tra di loro che potrebbero trattenere l’acqua in più punti, sia lungo il corso dei fiumi Misa e Nevola ma anche lungo i tanti fossi affluenti. Una soluzione che, secondo gli ospiti, eviterebbe di caricare interventi e pericoli nel tratto finale del Misa, come invece prevede il progetto al Brugnetto di Senigallia.

Il programma del ciclo di incontri sul fiume Misa e sugli interventi da effettuare dopo l’alluvione del 3 maggio 2014 proseguirà il prossimo martedì 27 gennaio, alle ore 21, con un’altra serata che si preannuncia ricca. All’appuntamento su come mettere i fiumi in sicurezza, tra manutenzione, modalità diverse di escavi e normative, prenderanno parte Fabio Taffetani, botanico, Luciano Zengarini, ex direttore OO.PP. di Pesaro e Andrea Goltara, Centro Italiano Riqualificazione Fluviale.

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