Alluvione Senigallia, conclusi i lavori della commissione d’inchiesta
Mancini interviene su mancata manutenzione, gestione dell'emergenza e piano idrogeologico
Si sono conclusi i lavori della commissione d’inchiesta sull’alluvione che il 3 maggio 2014 colpì Senigallia. E dato che i commissari componenti l’organismo speciale non hanno raggiunto l’unanimità nelle conclusioni, sono state prodotte due relazioni che verranno vagliate dal Consiglio comunale cittadino, una votata dalla minoranza e una dalla maggioranza.
E’ il presidente Roberto Mancini ad annunciare dunque l’esito della commissione, da cui è emersa una ricostruzione dei fatti di quel 3 maggio che dovrà portare a ulteriori approfondimenti: dagli avvisi alla popolazione, alla redazione del Piano d’Assetto Idrogeologico (PAI), dalla perimetrazione delle zone a rischio esondazione agli interventi sul fiume Misa.
Tanti i punti su cui non vi è stata l’unanimità dei consiglieri componenti: così la relazione del presidente Roberto Mancini è stata appoggiata dai consiglieri Rebecchini, Perini, Paradisi e Cameruccio, mentre quella della maggioranza ha i voti di Girolametti, Allegrezza e Romano.
“La mia è una ricostruzione istituzionale degli eventi – afferma Mancini – che non va contro né a favore di nessuno: laddove vi sono delle criticità o delle mancanze le abbiamo sottolineate, non solo in capo alla Provincia, ma anche ‘in casa nostra’. Come ad esempio il fatto che oggi vengono richiesti dall’ente provinciale circa 20 milioni di euro per gli interventi da effettuare sul fiume Misa: ben 13 milioni per la manutenzione e il rifacimento degli argini artificiali, uno per il fosso del Sambuco che ad oggi si immette nel fiume, diciamo, controcorrente; altri tre milioni riguarderanno gli interventi sugli argini in muratura. E poi vi sono altre opere previste, a cui andrebbero poi aggiunte le famose vasche di espansione, in questo caso non conteggiate. Bene. Ma in quattro anni, dal 2010 al 2013, ne sono stati spesi solo un quarantesimo, ovvero circa 530.000 euro per ben 15 tratti” denuncia il presidente della Commissione d’inchiesta.
Altro punto controverso è la famosa perimetrazione delle zone a rischio esondazione, contrassegnate prima da una sigla R4 (che indica il massimo grado di pericolosità) a una con rischi minori. “Qui – secondo Mancini – sono stati fatti due errori: uno è quello di aver ‘declassato’ alcune aree a R3 o R2, come il piano regolatore, e l’altro è quello di non aver incluso le aree R3 nel piano di allerta”. Errori o scelte discutibili che in questo caso sarebbero in capo all’ente comunale.
Scelte che vennero poi contestate anche da chi era all’opposizione e ora si trova in maggioranza come l’assessore Ceresoni che il 13 dicembre 2001 si dichiarava contrario a questa nuova perimetrazione tanto da affermare che a Senigallia, prima della sicurezza, veniva il diritto di edificare.
Parlando invece di gestione dell’emergenza, uno dei nodi è la questione dell’allerta. Se è vero che erano stati emessi degli avvisi di condizioni meteo sfavorevoli e poi di criticità idrogeologica, “è altrettanto vero – riferisce Mancini – che su questo ulteriore aggravarsi della situazione non vi sono verbali delle decisioni intraprese dal COC. Non si sa come né chi abbia deciso per il monitoraggio del fiume, né chi l’abbia fatto. Insomma, valutazioni su cui ragionare data una prassi probabilmente da migliorare, soprattutto per il futuro“.
Quindi, oltre alla mancata manutenzione, vi sono da approfondire diverse altre questioni tra cui il piano d’emergenza e il Pai, in un’ottica che sia rivolta a prevenire altri eventi disastrosi come quello del 3 maggio 2014. Ma soprattutto sono questioni di cui informare i cittadini: motivo per cui, oltre al fatto che la relazione è disponibile a questo LINK (pdf -281 KB), se ne discuterà all’auditorium San Rocco domenica 25 gennaio, alle ore 17:30, sperando che i cittadini di Senigallia partecipino numerosi.
Un'altra frase non è esatta: "Non si sa come né chi abbia deciso per il monitoraggio del fiume, né chi l’abbia fatto." E' certo che dalle 00:00 del 3 maggio in avanti non fu effettuato nessun monitoraggio a vista. Ciò che non sappiamo, perché non c'è alcun verbale, è se sia stata fatta una valutazione sul monitorare o meno e con quali argomenti.
Secondo il PAI edizione 2007 e in quello del 2012, guarda caso, aggiornato
nell'ottobre 2014, alla voce A.3.2 - Periodo di emergenza, recita:
Fase di attenzione - avviso di condizioni meteo avverse;
Preallarme - superamento di una soglia predeterminata e/o all'aggravarsi
della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici.
Allarme - superamento di una soglia predeterminata e/o all'aggravarsi
della situazione nei punti critici monitorati a vista dalle squadre di tecnici.
Secondo questo bel librone del PAI, a pagina 29, al punto C.3.1 è scritto
che la fase di ATTENZIONE comincia con l'avviso di condizioni meteo
avverse, che nel nostro caso è stato diramato il giorno 30 aprile 2014
alle ore 12 con inizio sempre alla stessa ora del 2 maggio.
E' scritto anche, che la Funzione di supporto Tecnica e di Pianificazione,
tra gli altri adempimenti, verifica la reperibilità delle squadre di tecnici e
valuta la possibilità del loro impiego per il monitoraggio a vista dei
punti critici. Dispone, se possibile, a fare eliminare gli ostacoli
presenti negli alvei.
Questa Funzione di supporto Tecnica e di Pianificazione è parte integrante
del C.O.C. ovvero Centro Operativo Comunale. In altre parole, senza andare
a scrivere le stesse cose, nelle fasi di PREALLARME ed ALLARME,
dalle 12 del 2 maggio, il C.O.C. o chi per esso, aveva tutto il tempo per
controllare l'alveo del Misa, compresi gli argini e i vari affluenti.
Altro che competenza della Provincia e della Regione.
Ma la barzelletta più bella, avvicinandosi il periodo di Carnevale,
sta nel fatto, che nell'edizione del 2012, sono sparite le pagine
dalla 45 alla 50 compresa, Allegato 1, DECRETO SINDACALE ISTITUTIVO
DEL C.O.C. E NOMINA DEI RESPONSABILI DELLE FUNZIONI DI SUPPORTO.
COMUNE DI SENIGALLIA. con tutti i testi di legge, oltre all'Allegato 2,
ORDINANZA DI SGOMBERO DEI FABBRICATI.
Sembra piuttosto strano che la Commissione Comunale non si sia accorta di
questa differenziazione tra le edizioni del 2007 (in mio possesso) e del 2012.
(pubblicata sul sito comunale)
Mi auguro che qualcuno voglia erudirmi in tal senso.
Leonardo Maria Conti
Certi ritardi cominciavano ad essere preoccupanti e Mancini li ha spiegati con la sua relazione precisa. Altri sono spiegabili solo dal (desiderato?) rinvio a dopo le elezioni. Spero solo che i mesi che passano non abbiano ridotto la rabbia dei disastrati-infangati e vadano al voto massicciamente per recuperare l'onore della città che hanno lasciato in balia di una minoranza democrat alle votazioni europee. Ricordiamoci che allora i compagnucci ottennero (?) la percentuale più alta in confronto agli altri PD delle Marche. ..........610-s.n.d.
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