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“Un eretico in Paradiso”: Senigallia ricorda Ottorino Manni

Il pubblicista moriva 90 anni fa dopo una vita di stenti, ma anche in difesa della libertà. Incontro a San Rocco

Ottorino Manni, presentazione volume

Oh! il tremore del fogliame di quella palma così solitaria in tanta altezza di cielo! Si batte coi venti che l’erba minima ignora”.

Sono questi versi di una poesia di Yosano Akiko, che la scrittrice Leda Rafanelli dedica ad Ottorino Manni, e che meglio di altri possono fornire al lettore un’idea della vita che il nostro concittadino, intellettuale, giornalista e pubblicista, ha vissuto fino alla sua morte nel 1925. Una vita che sin dalla sua tenera età, fu costantemente legata ai dolori umani più insostenibili, ed alle peggiori malattie che possano affliggere il corpo di un essere umano, ma che Ottorino Manni, seppe vivere intensamente grazie ad una totale dedizione al sapere. Costretto all’infermità sin da bambino infatti, fu grazie allo studio da autodidatta che accompagnava le sue giornate, ed alla profonda passione per la lettura e per la conoscenza, che Manni giunse presto a ritagliarsi un posto di rilievo nel panorama della pubblicistica anarchica. Ateo ed anticlericale convinto sin dall’adolescenza. Fermo oppositore ed aspro critico del papato di Pio IX e della sua “longa manus” nella politica soprattutto cittadina. Uomo ispirato dai valori più alti di fratellanza, amore, libertà, ed uguaglianza sociale che con forza auspicava per tutti gli individui.

Quando morì il 17 Gennaio 1925, con la dittatura fascista di Mussolini cominciata ufficialmente da poco, la paura del nuovo regime per eventuali sommosse e scontri durante le sue esequie, costrinse la Polizia a sospendere perfino i collegamenti ferroviari con Senigallia, tanta fu la partecipazione di compagni anarchici, amici libertari, conoscenti e semplici lavoratori contadini che affluirono dalle campagne. Nel tempo, la città di Senigallia seppe riconoscere il valore di questo suo cittadino, intitolandogli una via ed una piazza del suo centro storico, e non solo.

Caduta la dittatura, nel 1946 fu Enrico Malatesta in persona a dettare le parole riportate nell’epigrafe ancora oggi visibile sotto l’ultimo arco dei Portici Ercolani. Noi della Delegazione cittadina del Circolo dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) di Ancona, a 90 anni esatti dalla sua morte, vogliamo ripercorrere la sua breve vita.

Lo faremo sabato 17 gennaio 2015 alle ore 17.30, presso l’Auditorium S. Rocco, presentando il libro “Un eretico in paradiso. Ottorino Manni. Anticlericalismo ed anarchismo nella Senigallia del primo Novecento”. Scritto dal Prof. Giulianelli Roberto dell’Università di Ancona che avremmo ospite in qualità di relatore, il libro è stato stampato nel 2007 con il contributo del Comune di Senigallia e con una presentazione scritta dal Sindaco di allora, Luana Angeloni.

Presenti all’evento in qualità di co-relatori, il giornalista Paolo Battisti, ed il referente dell’UAAR di Senigallia, Paul Manoni.

Ingresso libero, la cittadinanza e gli interessati tutti sono invitati a partecipare all’evento. Delegazione UAAR di Senigallia.

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