Viabilità rivoluzionata a Senigallia con l’avvio dei lavori sul ponte Perilli
Ecco le modifiche a partire dal 19 gennaio per 4 mesi. Mangialardi: "Costretti a intervenire"
Quella che si appresta a vivere Senigallia sarà una piccola rivoluzione della viabilità. Dal 19 gennaio infatti inizieranno i lavori al ponte Perilli, la struttura sul Misa in avanzato stato di degrado tanto da richiedere prima il blocco della circolazione ai mezzi sopra i 35 quintali e ora un intervento più deciso.
Oltre all’età della struttura, che risale agli anni ’50, la situazione si è aggravata ulteriormente dopo la piena del fiume Misa che ha causato l’alluvione dello scorso 3 maggio. A seguito delle verifiche tecniche eseguite a settembre, infatti si è riscontrata la necessità di intervenire drasticamente sul ponte, soprattutto sulla campata sud che dal sottopasso di via Perilli arriva fino al primo pilone. Ma l’intervento interesserà anche le altre campate: mentre quella più a sud verrà smontata e ricostruita, alle altre due (quella centrale e quella verso via Dogana Vecchia) verranno consolidate con il getto di calcestruzzo per poter rinforzare la struttura e permettere nuovamente il transito ai mezzi pesanti.
Nell’occasione, però, il progetto esecutivo approvato dalla giunta comunale prevede anche la realizzazione di un camminamento pedonale protetto per tutta la lunghezza del ponte grazie alla realizzazione di uno sbalzo di due metri che permetterà il transito sicuro di pedoni e biciclette in una zona particolarmente trafficata. Per collegare poi il camminamento al lungo fiume dei Portici Ercolani, verrà costruito un apposito marciapiede su via Perilli.
La durata prevista del cantiere è di 120 giorni, durante i quali saranno apportate importanti modifiche alla viabilità: verrà infatti istituito il divieto di transito sul ponte di via Sanzio e la statale Adriatica sarà interrotta tra il semaforo della Penna e l’intersezione con via Annibal Caro. Il sottopasso stradale di via Perilli sarà ovviamente chiuso al traffico per l’intero periodo, mentre quello pedonale continuerà ad essere transitabile eccezion fatta per un limitato periodo quando proprio a ridosso verranno posizionati alcuni mezzi per lo smantellamento della struttura.
Durante i lavori saranno utilizzate principalmente la complanare, viale Leopardi e strada delle Saline come percorsi alternativi, come si può vedere nella mappa qui a fianco.
Ecco le modifiche.
I veicoli provenienti da nord con direzione sud e ovest saranno indirizzati sul seguente itinerario: Strada della Marina Cesano, Nuova Bretella Senigallia Nord (complanare), via Bruno (fine percorso per i veicoli diretti ad ovest verso l’entroterra), via D’Aquino, via Capanna, viale dei Pini, via degli Oleandri, strada delle Saline, da cui sarà possibile riprendere la statale Adriatica sud. Il transito sarà consentito ai residenti, ai mezzi di polizia e di soccorso, agli autobus e per lo svolgimento delle operazioni di carico scarico nella zona compresa tra l’intersezione della strada statale Adriatica Nord con la strada della Marina Cesano e quella della via Sanzio con via Caro. Residenti, mezzi di polizia e di soccorso e veicoli diretti al cantiere potranno transitare anche in via Sanzio, nel tratto da via Annibal Caro a via Dogana Vecchia.
Per i veicoli che procederanno invece da sud verso nord, l’itinerario predisposto seguirà questo percorso: strada statale Adriatica sud, via Galilei, via Podesti, viale Leopardi, ponte Portone, ponte Zavatti, via Bruno, Nuova Bretella Senigallia Nord (complanare), strada della Marina Cesano, da cui sarà possibile riprendere la statale Adriatica nord. In questo caso sarà ammesso il transito nella zona compresa tra l’intersezione del viale Bonopera con il viale Quattro Novembre e il piazzale della stazione ferroviaria ai residenti, ai mezzi di polizia e di soccorso, agli autobus, per lo svolgimento delle operazioni di carico/scarico e alle persone dirette alla stazione. I veicoli che si dirigeranno alla stazione potranno quindi transitare solo per effettuare il carico/scarico per poi ritornare verso viale Leopardi o via Podesti.
Divieto di transito, inoltre, anche nel sottopasso da via Perilli a via Bovio, mentre sarà istituito il senso unico di circolazione con direzione di marcia ammessa monte-mare in via Perilli, da via Manni a via Sanzio, tranne nei periodi in cui i lavori interesseranno anche questo tratto. Per quanto concerne il traffico pesante, si ricorda che i ponti Garibaldi e 2 giugno non possono essere attraversati da veicoli con peso superiore alle 3,5 tonnellate.
Gli altri veicoli che dovranno entrare nella zona del centro o che saranno diretti nella zona del Foro Annonario continueranno ad accedere da via Pisacane e da ponte Garibaldi.
Il trasporto pubblico resterà invariato con i percorsi attualmente definiti.
“Non nascondo – ha affermato il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi – che siamo stati costretti a intervenire, soprattutto viste le difficoltà che l’intervento comporta: oltre all’esborso dei soldi comunali, il cantiere è costretto a lavorare vicino alla ferrovia, in presenza del fiume, bloccando la statale. E nonostante la presenza dei Vigili Urbani, la segnaletica e gli avvisi che verranno posti, ci saranno sicuramente dei disagi. Ma non potevamo fare diversamente. Eravamo anche pronti prima di Natale ma abbiamo anche pensato che l’idea del blocco della circolazione potesse essere un problema anche per chi pensava di venire a visitare Senigallia, magari rinunciandovi, con danni per il turismo e per le attività commerciali“.
“Quello che otterremo sarà un manufatto nuovo, antisismico, e il cantiere verrà rimosso ogni sera per evitare problematiche in caso di piena del fiume – ha dichiarato l’ing. comunale Gianni Roccato –. Sul fiume non rimarrà nulla e anzi, l’intervento si prospetta complicato perché dovrà essere eseguito attraverso una struttura galleggiante. Siamo fiduciosi di completare l’intervento molto prima dell’estate“.
Anche economicamente l’intervento si presenta impegnativo: sono ben 765mila euro i soldi che il comune dovrà sborsare dato che la competenza è comunale su quel tratto di strada statale, già dalla fine degli anni ’90. I lavori se l’è aggiudicata l’Edra Costruzioni e partiranno dalle 8:15 di lunedì 19 gennaio, giusto in tempo perché si possa andare al lavoro ancora una volta seguendo il percorso abituale prima di doversi studiare l’alternativa alla viabilità attuale.
Dopo "l'eccezionale lavoro" fatto non tanti anni fa con il ponte Portone (perde pezzi ad ogni innalzamento del fiume) ora tocca al ponte sul fiume più importante il ponte Perilli.
Mi chiedo se i soldi per "sistemare" il ponte 765.000 € fossero loro a doverli pagare personalmente ne spenderebbero 1.000.000 per rifarlo completamente nuovo senza piloni centrali e con l'intradosso ben un metro più in alto che non creerebbe i problemi che abbiamo ben visto il 3 maggio?
Mettiamo una pezza sul ponte senza risolvere i problemi per la sistemazione del bacino del Misa Nevola.
Si ostinano a proporre le vasche di espansione di Brugnetto, con tutte le gravi conseguenze che esse porteranno in caso di "vera pioggia", e quando capita l'occasione di cominciare per forza a fare dei lavori non pensano di farli nell'ottica di rimuovere il tappo alla foce del fiume. Oggi facciamo un lavoro che, se si vorrà mettere in sicurezza la città dal fiume dovrà essere demolito e rifatto integralmente nuovo. Perchè non lo facciamo subito e risparmiamo questi 765.000 € in futuro molto prossimo?
Come cittadino mi sento profondamente esasperato per la pubblica dimostrazione di incompetenza e disprezzo delle tasse che ognuno di noi paga. I soldi sono i nostri e quindi bisogna che imparano ad amministrali altrimenti dobbiamo mandarli a c.....! Pensiamoci bene per le prossime votazioni di maggio.
Leonardo Maria Conti
anfatti se non lo sapessi il ponte portone, quello che immette sullo stradone Misa dal centro è stato rifatto pochi anni fa e oltre il fallimento della ditta incaricata dei lavori l'hanno rifatto senza piloni in alveo ma con l'intradosso più basso di una sezione pari alla quota tolta nell'alveo della sezione dei piloni.
Non sapevano che il ponte ostruiva il deflusso delle piene??
Potevano farlo con le travi rovesciate in modo di non alzare il livello stradale ma di non occupare un metro di alveo del fiume. No troppo difficile da pensare. E si mi sa che teste così non le mangia manco il baghì.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!