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Preghiera per Anita

Un piccolo omaggio, da Screenshot, al simbolo della dolce vita e musa di Fellini

Anita Ekberg nel celebre bagno nella fontana di Trevi

Caro Tu, che da molto lontano ci guardi, ci osservi, ci nutri di speranze e ci appendi a fragili destini, tu, tremendamente vicino, tu che ci prendi per mano per farci superare gli ostacoli, tu che ci prendi per mano per riportarci nei tuoi regni, tu… Proteggi il suo ritorno a Te.

Il ritorno di Lei che tanto è stata graziata dalla natura, tanto amata e desiderata dalle altre creature, il ritorno di lei che è invecchiata e morta sola
Fa che il suo viaggio sul Pianeta Beato, sia fortunato come quel suo esordiente “Viaggio sul pianeta Venere“, che non solo l’avvolse di grazie rafforzando la sua naturale bellezza, ma la spinse in un mondo, quello del Cinema, che tanto le avrebbe dato…. E che tanto le avrebbe poi tolto.

Assicurati di trovarle un posticino caldo non nel quartiere degli “Artisti e Modelle“, ma circondala di amici sinceri, che l’amino per il suo cuore e non per il suo aspetto, riuniscila a Dino Risi, a Fellini, a Mastroianni e a Sinatra, che artisti non sono, ma Geni.
Prendila per mano, e aiutala a salutare nel migliore dei modi questo mondo meschino, fatto di “Guerra e Pace“, questo mondo di ladri e di eroi, surreale e meraviglioso, crudo e violento, come il Cinema, che lei bene ha conosciuto.
Assicurati che sia felice e straboccante di gioia, ora può essere di nuovo regina, ma non per finta come quando vestiva i panni di Zenobia, ma per davvero.
Trovale una fontana come trono, perché mai l’abbiamo vista splendere come in quella di Trevi, in “La Dolce Vita“, in cui recitava la parte di se stessa, pur chiamandosi Silvia, nome che le rimase addosso in eterno, come quel suo sensuale bagno fece nella storia del cinema.

E allora dalla terra ci rivolgiamo di nuovo a lei chiamandola così:
‘Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, e tu, lieta e pensosa, il limitare di gioventù salivi?’
Noi, da quaggiù, lo ricordiamo bene, e ti ricorderemo ancora, per sempre. Tu, “A porte chiuse“, ci osserverai e riderai di noi, quando cercheremo di ricreare altre Dive a tua immagine somiglianza, senza riuscirci…
Siamo uomini noi, esseri viventi e perciò sottoposti all’errore, siamo  rimasti bambini, senza rendercene conto, e forse avevi ragione tu, Ci vuole più latte, perché il latte fa bene, a tutte le età… E quel latte tu lo sai, non è una “Tentazione del dottor Antonio“, è il necessario riassaporare dell’innocenza infantile e del bisogno di calore umano, per svezzarci dall’ingordigia che da adulti abbiamo fatto di stratagemmi e meschinità.
E ora che hai finalmente compiuto il tuo “Ritorno all’eternità“, ricordandoti altro non possiamo collezionare che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia!

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