Il pericolo di un nuovo prelievo forzoso in Italia
Questo rastrellamento di fondi potrebbe servire ad appianare i conti dei Paesi in affanno economico
Era il 1992 quando l’allora Presidente del Consiglio Giuliano Amato decretava l’imposizione di un prelievo forzoso dell’ordine del 6×1000 sui conti correnti di tutti gli italiani. Era un’Italia allo sbando, con Tangentopoli che aveva mandato a casa (anzi in galera) una intera classe dirigente, e con le casse pubbliche più simili a quelle di un Paese sudamericano piuttosto che equiparabili a quelle di un nostro partner europeo.
Inutile sottolineare come allora quella misura fece gridare allo scandalo un po’ tutta l’opinione pubblica italiana, tanto più che questo prelievo era stato disposto di notte ed all’insaputa di molti risparmiatori. Tra le reazioni più veementi, rimane nella storia quella dell’anchor man Gianfranco Funari che provocatoriamente chiedeva ai politici che avevano approvato tale prelievo forzoso di mostrare il proprio estratto conto, quasi a voler dimostrare di non aver prelevato tutto il proprio denaro in vista dell’attuazione del decreto da essi stessi approvato.
Il resto è storia. Storia che rischia ora di ripetersi visto che sempre più spesso il Fondo Monetario Internazionale sta chiedendo ai Paesi a più a rischio di default un nuovo prelievo forzoso, questa volta dell’ordine del 10% (e non del 6×1000 come nel 92) con cui rastrellare denaro non solo attraverso i conti correnti ma anche da Assicurazioni, Fondi pensione e Risparmio Gestito.
Nei piani del Fondo Monetario questo rastrellamento massimo dovrebbe servire ad appianare i conti dei Paesi maggiormente in affanno come l’Italia, il Portogallo, la Grecia, la Slovenia, la Francia e la Spagna.
Nella lista nera del FMI c’è anche Cipro che è stata peraltro la prima a seguire questa strada già a partire dallo scorso anno, con le conseguenze, in termini di instabilità sociali, che ben conosciamo.
Stando a quelle che sono state le ultime indicazioni del FMI i conti correnti a rischio di prelievo forzoso sono quelli con un saldo superiore ai 100 mila euro. Ecco quindi che uno dei metodi migliori per evitarlo potrebbe essere quello di spalmare i propri risparmi all’interno di più conti, ognuno con saldo attivo inferiore ai 100 mila euro; questa soluzione può risultare sicuramente conveniente dato che oggigiorno la maggior parte dei conti correnti online non prevede spese di gestione di alcun tipo.
C’è anche chi sta pensando di spostare i propri risparmi all’estero, ad esempio su conti correnti svizzeri o inglesi. Il problema dietro questa scelta è che in questo modo si sarà soggetti ad una doppia tassazione dei nostri risparmi; una Italia ed una nel Paese in cui il conto acceso. Doppia tassazione che potrebbe dunque rendere nulli i risparmi dovuti al mancato prelievo forzoso.
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