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Brigitte Bardot: 80 anni e ancora spirito ribelle

Screenshot omaggia uno dei simboli della rivoluzione sessuale e culturale. Che si batte ancora oggi

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Brigitte Bardot

Alcuni pensando a Lei, rivivono l’immagine di una bellissima donna scalza impegnata a ballare un sensuale mambo. Io quando penso a lei, sento un forte profumo di fiori e di erba bagnata, l’odore del mare e il pigolio di qualche pulcino. Io quando penso a lei, penso ad una signora asiana, vestita sempre di nero, mai con una gonna, perennemente immersa nelle scartoffie e nella sua carta intestata azzurra. Seduta ad un tavolinetto provenzale, con i gomiti posati sopra una tovaglietta a scacchi, una luce lattiginosa che penetra dalla finestra dalla quale entra furtivo un po’ di vento a scompigliarle i capelli raccolti nel solito chignon

Quando penso a lei immagino tutto questo, perché questo  è ciò che realmente rappresenta oggi Brigitte Bardot.

L’ intenzione di raccontare la donna e non l’Icona che tutti conosciamo, mi è venuta nel preciso istante in cui aiutando un’amica a fare un trasloco, mi sono accorta che tra la mobilia ammassata nel furgoncino, brillava di una lucentezza unica una grande fotografia in bianco e nero che ritraeva  BB assorta in qualche pensiero. Giovanissima indossava un fiocco in testa e un foulard a pois al collo. Era meravigliosa.

Mi incantai a guardarla, invidiosa e ammiratrice., ammaliata dalla sua incredibile bellezza che non lascia indifferente neppure una donna, anzi, Brigitte Bardot era portatrice di una di quelle fisicità afrodisiache che riescono forse ad apprezzare più le donne  che gli uomini, nonostante sia stata per molte generazioni di questi, l’icona del sesso.

Una sedia rossa, un tavolinetto in legno un po’ rovinato, una poltroncina di pelle ed ecco, il quadro.

Con attenzione lo trasportammo al piano di sopra e lo poggiammo a terra, chiesi allora alla mia amica come mai non ricordassi che fosse un’ammiratrice di Brigitte, e lei rispose con un sorriso. Poi farfugliò qualcosa come “ho visto qualche film e la considero bellissima, è la mia musa, vorrei essere come lei”.

Interessante pensai, e le accennai qualcosa rispetto alla sua campagna in difesa degli animali. Bhe, non ci crederete, ma la mia amica non era affatto a conoscenza della carriera d’animalista di colei che ha scelto come Musa. A quel punto, cercai di scavare più affondo e buttai lì quale frecciatina sulle varie denunce subite da Brigitte negli ultimi tempi e nulla… non seppe dirmi niente.

Le chiesi quindi il perché portasse Brigitte nel palmo di mano al punto da desiderarla con ardore come Modella ispiratrice per la propria esistenza e la sua risposta fu, ahimè, più deludente delle aspettative. Disse qualcosa come “perché era bellissima”, “perché si vestiva in modo superbo”, “perché aveva un sacco di uomini quindi era un’ottima amante” e naturalmente “perché era famosa”.

La delusione non riusciva a non trapelarmi dal viso, occhi, bocca, voce.. tutto era diventato così trasparente in quel momento. Concepii il rischio e preferii tacere per evitare il disastro. L’amarezza continuò a percepirsi nell’aria come una cappa di fumo acre, di quelle che rimangono nella stanza quando ci si dimentica la padella sul fuoco e si arriva a bruciare il manico in plastica.

Palpabile era la mia sconsolazione, non solo per la semplicità della mia amica, per la sua totale non curiosità e per la deficienza delle sue risposte, ma soprattutto perché l’oggetto in questione, anzi, il soggetto in questione non è la prima velina che scodinzola in tv, non è la bella partecipante al grande fratello che si struscia la saponetta sull’eccessivo petto sotto le docce trasparenti, è Brigitte Bardot. Una donna controcorrente al punto da essere la prima all’epoca  ricevuta dal generale Charles De Guelle all’Eliseo in pantaloni e non con la gonna come di regola.

La Bardot è stata in tutta la sua carriera, da modella, da attrice, da cantante e da attiva animalista, simbolo del progresso e dell’innovazione.

Eroina dellaRivoluzione Sessuale, era l’idolo dei giovani John Lennon e Paul McCartney, era vegetariana, praticava il nudismo e raccoglieva animaletti destinati al macello portandoseli in albergo.

Fin dal suo esordio al cinema diviene una delle poche attrici europee ad attirare l’attenzione dei Mass Media statunitensi, fu scelta da Andy Warhol come soggetto per i suoi quadri, lanciò la moda delle ballerine, dei capelli a nido d’ape, del reggiseno a balconcino e del bikini. Fu addirittura una delle prime ad esibire il Monokini, che contrariamente a quanto accadeva in Europa, negli Stati Uniti fu considerato un enorme scandalo.

Selvaggia, ammaliante, audace in ogni suo gesto e movimento, era una donna troppo poco acqua e sapone per poter essere accettata da una Hollywood a quei tempi morbosamente moralista. BB era ritenuta dagli americani troppo difficile da gestire, se non addirittura Pericolosa.

Non si sbagliavano di molto. Brigitte era un personaggio chiaramente di rottura. Di rottura degli schermi del presente e di quelli consolidati nel passato. Andava contro le regole e i luoghi comuni ma a suo dire, senza una reale intenzione di farlo. Lei era semplicemente se stessa.

Da dovunque venisse, racconta Elsa Martielli, aveva l’aria di una appena uscita da un letto dove era stata con un uomo. Galeotte furono sicuramente le notissime storie d’amore con l’uno o l’altro playboy di turno, le donne l’apprezzavano ma la temevano anche. Una volta un’infermiera che si ritrovò in ascensore con lei tentò di sfregiarla con una forchetta dopo averle dato della “sciupafamiglie” e della “scostumata”.

Brigitte appartiene ad una generazione effervescente e brillante, figlia di quel cinema che faceva ancora sognare le persone. Le grandi icone dell’epoca erano sempre in prima pagina sui rotocalchi, paparazzi la seguivano ed i giornalisti non le davano tregua, violavano la sua intimità e ferivano i suoi sentimenti. Complici del suo malessere, furono il  rapporto travagliato con la notorietà e la triste vicenda della gravidanza non desiderata, poiché il bimbo che aspettava era il figlio di un uomo bruto e violento che la maltrattava. Diede alla luce questo bambino, che subito affidò ad una nutrice e non se ne volle quasi più prendere cura. Ad oggi Brigitte ha pochissimi legami con il figlio Nicolas, che anzi l’ha trascinata in tribunale, accusandola di aver scritto nella sua biografia “Mi Chiamano BB” che avrebbe voluto abortire.

La vita di BB non fu affatto facile, tentò per ben tre volte il suicidio, non rifiutava tanto il mondo quando la sua promiscuità, ai giornali oggi Brigitte racconta che fu la celebrità a fare della sua vita un inferno. Ha cambiato molti uomini perché da nessuno di questi si sentiva amata per ciò che era ma per quello che rappresentava.

Diversamente da molte sue coetanee, Brigitte decise di lasciare il cinema prima di compiere quarant’anni ed iniziò a dedicarsi unicamente alla sua causa: tutelare gli animali, la loro libertà e la loro serenità.

Brigitte BardotLa vita dell’attrice non le appartiene più, e spesso ha raccontato che riguardandosi non si riconosce, che BB è morta dando la bellezza agli uomini. Oggi il suo corpo è appassito, si muove con difficoltà spesso aiutandosi con un bastone, una brutta artrosi la costringe a stare il più possibile seduta alla sua scrivania nella sua casa a Saint-Tropez circondata dai suoi cani, i gatti, i cavalli, le pecore e i maiali.

Oggi Brigitte lotta perché vengano fatte delle leggi per tutelare gli animali, per limitare le loro sofferenze, per evitare gli sprechi e quindi sacrifici inutili.

Ha venduto quasi tutti i suoi gioielli e i suoi vestiti per finanziare la causa animalista.

Negli ultimi quindici anni la Bardot è stata condannata ben cinque volte per istigazione all’odio razziale nei confronti dei musulmani, accusati da lei di sgozzare milioni di montoni per i loro sacrifici inutili.

Considera Putin il suo Primo ministro preferito poiché l’unico ad aver varato leggi in tutela dei lupi e dei cuccioli di foca. Ad oggi, l’ottantenne Brigitte, minaccia la Francia crudele di chiedere la cittadinanza russa, così come ha fatto Gérard Depardieu.

Brigitte è stata ed è ancora tutto questo, e ciò mi appare realmente sufficiente per poterla scegliere come modello di vita e di comportamento. La sua indubbia bellezza, la sua meritata fama e il suo inconfondibile stile non sono niente di niente a confronto con il suo Spirito Rivoluzionario.

 

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