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E gli ospiti della Caritas di Senigallia finiscono in un libro

Presentato "Buon pranzo, buona domenica" di Chiara Michelon, Memè: "Ti fa aprire gli occhi"

Frantoio Lugliaroli - Senigallia
presentazione del libro "Buon pranzo, buona domenica" a Senigallia

Chi si nasconde dietro il volto di un uomo o di una donna incontrati per strada, con zaini e buste della spesa trasportati come una casa ambulante, sporchi, sudati e maleodoranti? O dietro il volto di un signore gentile che vaga per la città? Chi dietro quello di una massaia appassionata di cucina o di un giovane padre che talvolta trascorre un’insolita domenica?

Questo libro “Buon pranzo, buona domenica” di Chiara Michelon prova a dare voce, in modo forte e difficilmente dimenticabile, con una scrittura serrata e coinvolgente, a queste persone, che hanno in comune una sola cosa: ritrovarsi alla Caritas di Senigallia per il pranzo della domenica, un progetto unico attivo da molti anni che coinvolge, tra ospiti e volontari, migliaia di persone.

Il libro, presentato lunedì 8 dicembre all’auditorium “San Rocco”, è stato felicemente accolto dalla città di Senigallia e la serata è stata piacevolmente allietata dalla lettura di alcuni frammenti del libro da parte di Maria Savini e Rodolfo Papini.

presentazione del libro "Buon pranzo, buona domenica" a SenigalliaDovendo raccontare la storia di queste persone – ha continuato l’autrice – ho deciso di parlare in prima persona. Ho dovuto utilizzare suggestioni reali e della mia sensibilità per scrivere questo libro. Ogni storia è esemplare, ma non sempre reale. Il mio obiettivo è stato quello di rendere queste persone molto umane. I volontari mi hanno accolto in modo bellissimo, è un libro che nasce dalle sensazioni, non dai fatti“.

Giovanni Bomprezzi, vice direttore della Caritas ha affermato: “Come Caritas mi sento di ringraziare l’editore. All’interno della nostra realtà ci sono tante esperienze di vita: di media ospitiamo circa 500/600 persone all’anno“. “Un grande segno di civiltà. Quando hai finito di leggerlo, guardi queste persone con occhi diversi“, ha aggiunto Maurizio Memè.

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