Italia Nostra: “nel centro di Senigallia ristrutturazioni edilizie inappropriate”
Il presidente Virginio Villani: "il celeste della tinteggiatura contrasta con gli altri edifici"-FOTO
In alcune recenti ristrutturazioni edilizie a ridosso o all’interno del centro storico sono comparse inusuali tinteggiature di colore celeste palesemente contrastanti con i colori e le tonalità prevalenti nell’area della città storica.
Il caso più evidente è quello del palazzetto di piazza Puccini, che, visto da metà Corso, offre uno sfondo assolutamente difforme dal punto di vista coloristico rispetto a quello delle due quinte di edifici che delimitano il Corso e le piazzette contigue.
Non si capisce l’introduzione di questa novità, quando finora, in ottemperanza con il piano del colore, sono prevalse sempre le tinte color terra nelle loro varie gradazioni e sfumature, che meglio si armonizzano con i toni predominanti nella città antica, dove più forte è la presenza del faccia a vista e quindi del mattone, soprattutto in prossimità delle mura.
Il celeste nelle sue varie gradazione è sicuramente idoneo per tinteggiare singoli edifici storici, soprattutto se isolati, quali ville con giardino o villini liberty in un contesto di periferia otto-novecentesca. Ma appare del tutto inappropriato nei centri storici o nelle fasce di case a schiera delle periferie storiche, dove, come si è detto, prevalgono e debbono prevalere altri colori, soprattutto dalle tonalità meno brillanti e luminose.
Quindi se si è trattato di un esperimento, meglio non replicare e attenersi alla prassi di buon senso fin qui seguita, perché non ci pare questo il contesto in cui applicare la sperimentalità propria dell’arte contemporanea. Oltretutto i tentativi sperimentali nel centro storico e adiacenze, almeno a Senigallia, non hanno mai avuto un gran successo, mentre dobbiamo notare con che viene ancora consentito l’inserimento di architetture chiaramente difformi nel tessuto delle case a schiera o delle villette novecentesche.
Tutto questo perché ancora mancano di strumenti di pianificazione per ambiti circoscritti, finalizzati al recupero dell’edilizia obsoleta nei quartieri periferici otto/novecenteschi (es. largo Boito- via Verdi, via Podesti, viale Leopardi e adiacenze ecc.), in grado di proporre strategie, facilitazioni e premialità che incoraggino gli investimenti e nello stesso tempo tutelino le tipologie e le identità storico-architettoniche dei singoli comparti.
Fra l’altro è questo il solo in questo modo di risparmiare suolo senza penalizzare l’attività edilizia e nel contempo porre un argine al disordine architettonico di molti settori dei quartieri storici.
Che diamine un po' di roba bella in una citta' turistica!
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