Perini replica a Mangialardi: “non rinnego affatto la mia appartenenza politica”
Il candidato a sindaco: "Polemica inutile: Senigallia ha bisogno di confronto non di urlatori livorosi"
Solitamente non rispondo alle polemiche inutili e pretestuose, ma siccome in un articolo pubblicato a margine di una conferenza stampa, il sindaco ha inteso in maniera generica riferirsi ad “alcuni personaggi che rinnegano il loro passato politico “, mi sento in dovere di fare chiarezza interloquendo in forma pubblica e diretta con il primo cittadino.
Innanzitutto nessuna lezione di moralità da nessuno di questa maggioranza.
In secondo luogo il mio percorso politico è pubblico e trasparente e non poteva che sfociare in un contenitore realmente civico distinto e distante da questa maggioranza, sia nei fatti che nella radice ideologica.
Da ultimo e questa è la parte più importante, l’alluvione è stata un momento drammatico per la nostra città e l’essere al governo di questo territorio, di questa provincia e di questa regione da oltre 20 anni qualche responsabilità dal punto di vista politico dovrà pure darla.
Per diversi anni l’ambiente, la gestione del territorio, la manutenzione del fiume, sono stati aspetti marginalizzati dall’agenda politica quotidiana, da estrarre dal cassetto solo in campagna elettorale.
Nelle accusatorie parole del sindaco, si fa riferimento a chi rinnega le proprie origini politiche. Forse il sindaco – sceso in una campagna elettorale che lo vede ampiamente in vantaggio e nella quale l’unica alternativa politica reale siamo noi di Progetto InComune – intende rinnegare la sua appartenenza a quel Pd che politicamente da oltre 20 anni determina in maniera forte tutte le scelte sia a livello locale che a livello regionale e nazionale?
Da parte mia non c’è di certo questa volontà. Sono sempre stato innanzitutto un cattolico che ha cercato di portare avanti e far conoscere un modo di amministrare e di rapportarsi rispetto alla cosa pubblica trasparente e senza forzature, prima in Forza Italia, poi nel Pdl e da ultimo nel gruppo Scelta Civica-Udc.
In ogni caso per i miei dissensi, per la mia autonomia di decisione ho pagato un prezzo e nessuno ad oggi può dire che io sia un politico di professione. Lo faccio anzi lo facciamo per spirito di servizio perché io e gli amici che sostengono questo nostro progetto hanno proprie vite, proprie realtà professionali ed imprenditoriali che intendono appunto mettere a disposizione della città, senza arroganza e senza essere convinti di detenere la verità assoluta.
Invito il sindaco e la sua maggioranza – che lo ripeto probabilmente vincerà queste elezioni – a confrontarsi sui progetti e sulle prospettive di governo del territorio, perché Senigallia di questo a bisogno non certo di urlatori livorosi civici e non.
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