Alan Canestrari guarda al futuro dell’Aeroporto delle Marche “R. Sanzio”
Il Consigliere Comunale: "Lo scalo regionale non può permettersi di giocare un ruolo marginale"
Nelll’ultimo Consiglio Comunale è emersa la volontà di non rinunciare ad una quota, seppur irrisoria, della società Aerdorica, ma di continuare anche con la convocazione dei vertici manageriali in commissione per poter incidere sul futuro della Società in relazione allo sviluppo della nostra città.
Ritengo fondamentale ed indispensabile, per l’economia del nostro territorio, poter incidere nelle decisioni della società, ed auspico una riorganizzazione societaria, concordata con l’ente Regione, in grado di imprimere una netta inversione di tendenza che metta in prima fila persone seriamente competenti, e dove l’amministrazione di Senigallia dovrebbe essere uno dei principali attori, perché Senigallia, oltre ad essere la seconda città della Provincia, deve tornare ad essere la prima città turistica della riviera marchigiana.
Il “Sanzio” ha una posizione strategica (collegamenti con l’autostrada, con la statale 16) e con la creazione della nuova macroregione adriatica non può permettersi di giocare un ruolo marginale. A tutto questo Senigallia non può e non deve rinunciare, in un ottica di rilancio futuro a medio e lungo termine.
Senza dimenticare che la sopravvivenza dello scalo è fondamentale se si vogliono sviluppare piani industriali, i quali possono avere futuro solo con un sistema aeroportuale efficiente, penso all’importanza di intercettare il turismo nazionale e internazionale, legando l’aeroporto alle eccellenze del nostro territorio, implementando i voli fra gli aeroporti nazionali ed europei (Roma, Milano, Parigi, Monaco), con pacchetti vacanze studiati con i nostri operatori turistici i quali dovranno anche loro investire in base alle esigenze e necessità del nuovo “viaggiatore”, e dando nel contempo la possibilità, ai nostri imprenditori, di internazionalizzarsi offrendo loro la possibilità di accogliere direttamente in casa nuovi partner commerciali.
Tanti “nuovi ricchi”, e molte economia in crescita, potrebbero essere interessati a frequentare i nostri siti ma li escludono per carenze in collegamenti interni, per bassa qualità delle infrastrutture in genere e lasciamo che rivolgano altrove attenzioni turistiche e commerciali, mortificando ulteriormente le nostre realtà, e sbarrando la porta ad una auspicata e possibile valorizzazione che il nostro territorio meriterebbe.
Senigallia, come principale città turistica, dovrebbe invertire questa tendenza facendo sinergia con i comuni limitrofi e le categorie imprenditoriali, con lo scambio di conoscenze, saperi e competenze, investendo nella promozione, sviluppo e salvaguardia del “made in italy” come brand principale per il rilancio della città, e della vallata.
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