Caso Florio, chiesti quasi tre anni per il tentato omicidio della amica consenziente
Il 21enne venne fermato dai Carabinieri nel 2013: il 15 dicembre la sentenza
Arriverà il 15 dicembre prossimo la sentenza sul caso Giuseppe Florio che, un anno prima, tentò di strangolare un’amica dopo aver assunto un cocktail di farmaci, energy drink e alcol. La Procura della Repubblica di Ancona ha richiesto la condanna a due anni e dieci mesi del 21enne che, nella notte a cavallo tra sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre 2013 si rese protagonista di lesioni personali e tentato omicidio aggravato nei confronti dell’amica 16enne, consenziente.
Il giovane venne fermato dai Carabinieri di Senigallia e Ripe dopo una nottata di comportamenti violenti alterati dal mix di sciroppo per tosse, cocktail alcolici e dosi eccessive di bevande stimolanti che causarono effetti psicoattivi tali da portare al delirio. Mentre il 21enne Florio, ai giardini Anna Frank di Senigallia, causava lesioni alla 16enne perché “doveva imparare a sopportare il dolore”, come riportarono i militari intervenuti, la giovane aveva chiesto più volte di essere strangolata, dopo aver assunto lo stesso mix nel corso di una serata prima al Mamamia e poi a Torrette di Fano. La nottata brava culminò con il tentato strangolamento della ragazza che svenne e, una volta ripresasi, andò all’ospedale di Senigallia.
A seguito della vicenda, il giovane – fermato come indiziato di delitto perché trovato all’ospedale ferito e sporco di sangue – venne sottoposto a cure psicosanitarie dopo un ricovero volontario.
Per le lesioni la Procura ha chiesto l’assoluzione del giovane, ma per il tentato omicidio aggravato sono stati richiesti quasi tre anni di reclusione (34 mesi per la precisione): la difesa si è basata sul fatto che quando la giovane disse basta, Florio smise e, anzi, fu lui a portarla in ospedale.
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