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“Ci sono più medici in Tv che in questo pronto soccorso!”

Continua lo sguardo di Screenshot sulle serie tv: dottori, infermiere e ospedali ci accompagnano sempre

La serie tv Grey's Anatomy

Erano le 10 del mattino e la lezione di sceneggiatura era già incominciata da un’ora abbondante. Fuori faceva caldissimo e l’aria puzzava di pesce fritto. Non a caso nei pressi della nostra palazzina sorgeva un minuto e piuttosto sudicio ristorantino famoso per la pastella succulenta usata nelle panature di calamari e gamberi e per il suo pesce in brodo. Il sudore ci rigava le tempie e non molto distanti le meningi si spremevano per partorire qualcosa che potesse suscitare l’interesse del professore molto esigente.

Dovevamo buttare giù il dialogo per una scenetta che al suo interno contenesse riferimenti al lavoro nero. Pensavo e pensavo, mi venivano in mente molte cose ma tutte così banali, poi un’idea magari non bellissima ma sicuramente originale. Scrissi di una ragazzina che per mettersi da parte qualche soldo lavorava d’estate in un sudicio ristorantino chiamato La Spartana, proprio a causa della scarsa igiene e della semplicità nei modi e nei ritmi con i quali il localaccio veniva portato avanti, in maniera quasi disinteressata dai propri pigrissimi proprietari Ciccio e Carla. La tipa, a dir la verità nemmeno troppo sveglia ed esperta del mestiere accettò di lavorare sottopagata e pure in nero, pur di trovarsi un impiego per la bella stagione.

Tra i pasticci e i bisticci passavano i servizi e le settimane ed un giorno d’improvviso un urlo, un gemito, un pianto, un disastro. L’imbranata cameriera si era ahimè infilzata un palmo con il calice rotto di un bicchiere ed esigeva urgentissimamente delle cure adeguate. Fu allora che scoppiò il finimondo, panico ovunque, volti sbiancati dei titolari, ancora lacrime e sangue per quella ragazzina maldestra. Nessuno poteva portarla in ospedale, guai se si fosse scoperto che la ragazzina si era fatta male lavorando, era in nero e sarebbero stati capperi amari per tutti. Quindi fu impacchettata in un tovagliolo con tanto di scotch e fu mandata a continuare il suo servizio.

Il giorno seguente, la dolorante cameriera furiosa e preoccupata arrivò al pronto soccorso dove la informarono che avrebbe dovuto aspettare un’oretta, ma si sa che le ore in quel postaccio son come gli anni per i cani, ad uno ne corrispondono sette, ed anche per lei erano assicurate sette lunghe, calde, estenuanti ore d’attesa. A suo grande vantaggio le andò il proprio carattere estroverso e la facilissima parlantina che permise lei di attaccare bottone a destra e a manca.
Alla sua destra ed alla sua manca c’erano proprio due bizzarri personaggi che aspettavano le adeguate medicazioni e che come lei spazientiti si erano gettati nella chiacchiera disinteressata.
Uno, era un signorotto sui cinquant’anni con una grande pezza impregnata di sangue in testa, proprio in mezzo alla chierica, l’altra era una donnicciola che sembrava portare piuttosto male i suoi quarant’anni o piuttosto bene i suoi cinquanta, un po’ grassottella, con i capelli scomposti e flosci, le guanciotte paonazze e il trucco evidentemente colato. I due ad un primo ascolto sembravano parlare di dottori loro conoscenti, gente che secondo questi faceva più o meno bene il proprio lavoro. Solo dopo un più attento ascolto, la nuova arrivata riuscì a riconoscere in quei nomi e in quelle vicende, storie molto familiari.

Donna: le dico che se questo fosse stato il County General Hospital non avremmo aspettato mezza giornata prima di ricevere l’incoraggiante notizia che dovremmo aspettarne un’altrettanta prima di ottenere una visita!
Uomo: e cosa pretende signora, che arrivi qui l’aitante Dr. Ross e si sprechi a dirle che i suoi dolori sono solo i sintomi di un imminente Menopausa?!?
Donna: ma come si permette lei, nemmeno sa di che sta parlando!
Uomo: Lo so eccome cara signora, ce l’ho anche io il televisore in casa, certo di sicuro non perdo giornate intere lì davanti come fa lei, ma mi tengo informato! E come controprova le dico che il suo ER non vale una cippa a confronto di Dottor House, quello si che è intrattenimento di spessore. Ma lei cosa ne vuol sapere, io infondo son insegnante di Lettere e ho potuto piacevolmente ravvisare tutte le accuratissime somiglianze che intercorrono tra il personaggio di Gregory House e il grande strabiliante Sherlock Holmes!
Donna: Si, figuriamoci e magari mi viene pure a dire che Grey’s Anatomy non è altro che la trasposizione televisiva di Molto rumore per nulla. Ah ah!
Uomo: ma che significa! Che centra? Lei dice parole a caso signora mia, parole a caso!

STOP
. Diamo un termine a questo non troppo surreale dialogo e prendiamo coscienza che oggi giorno, realmente, la televisione ed i suoi programmi sono tra gli argomenti di discussione più sfruttati nelle chiacchiere tra amici, nei colloqui tra conoscenti e nelle discussioni al lavoro. Oramai i personaggi dei telefilm ci accompagnano quotidianamente e noi, così come tutti, a partire dal vicino di casa, passando per il parrucchiere sino ad arrivare al compagno lombardo di comitiva conosciuto sull’autobus in direzione Barcellona, tutti ma proprio tutti condividiamo questi “amici comuni” dei quali poter sparlare, perché siamo perfettamente a conoscenza dei loro punti deboli, dei loro desideri e della loro vita più privata.
In questo caso si parlava di serie tv a tematica “medica” e a tal proposito se ne potrebbero citare tantissime, di più o meno successo, come General Hospital, Un detective in corsia, Private Practise etc.. etc..
Di certo nella top Four di questo genere di programmi a carattere ospedaliero troviamo ER-Medici in prima linea, famoso per aver goduto dell’attenzione e la cura del grande Steven Spielberg che inizialmente avrebbe voluto farne un prodotto cinematografico ma poi fu letteralmente colpito da un altro romanzo di Crichton, che parlava questa volta di DNA e Dinosauri, e nacque Jurassic Park.
La serie tv ScrubsMeno longeva della precedente fu la serie comica: Scrubs-Medici ai primi ferri. Segno particolare? La voce fuori campo del protagonista che apre e chiude ogni puntata con una riflessione, e l’alternanza tra realtà e fantasia data da molti elementi, primo fra tutti i pensieri di JD su ciò che gli accade in ogni momento, i quali ci vengono restituiti dalla voice-over.
Moltissime le citazioni a Grey’s Anatomyall’interno di Scrubs, e non per carineria o stima, piuttosto perché la seconda tra queste ha più volte affermato di essere stata ripetutamente copiata dalla prima, nata nel 2005 ed ancora in produzione. In realtà Grey’s Anatomy, tutt’altro che comica e demenziale, da Scrubs ha “rubacchiato” qua e là poche cose, tra queste le riflessioni iniziali e finali in quasi tutte le puntate e la condizione dei protagonisti al principio delle due serie, entrambi tirocinanti e presto affiancati da migliori amici.

Particolare del Medical Drama sopracitato è il suo legame con la musica, una connessione suggellata dall’utilizzo di titoli di canzoni per i nomi dei singoli episodi ed il frequentissimo uso di vecchie brani molto popolari ed in voga come sottofondo alle avventure di Meredith e della miriade di personaggi che popolano il Seattle Grace Hospital.
Nonostante l’amore che il pubblico nutre per lei e la fiducia che continua a darle seguendola, Grey’s Anatomy non è estranea alle critiche, la più feroce fu l’etichetta di serie razzista nei confronti delle infermiere, anche se molti esempi hanno saputo dimostrarne la non fondatezza.

A differenza delle prime tre, questa serie televisiva che mi accingo a presentarvi, gode di una struttura molto più complessa e articolata poiché attinge a piene mani dalla letteratura e dalla filosofia le materie prime sfruttate per la costruzione delle sue fondamenta.
Si tratta di Dottor House – Medical Division, una serie che trae ispirazione dai gialli del celebre detective Sherlock Holmes. Caratteristica di entrambi è la palpabile indifferenza che nutrono nei confronti dei propri assistiti, la riluttanza nell’accettare i casi che non sono di loro interesse, la carente simpatia per le persone che li circondano, la loro dipendenza da sostanze stupefacenti e il loro utilizzo del metodo scientifico per la risoluzione dei problemi.
Interessante è sapere che per la creazione di Sherlock, Doyle fu ispirato da un dottore scozzese che conobbe in giovane età. Era un medico chirurgo di Edimburgo, un uomo freddo e brillante che risolveva i casi clinici sfruttando le proprie capacità deduttive, e naturalmente attraverso l’osservazione.
Ecco quindi che tutti i nodi tornano al pettine!

Donna: e comunque io non vorrei dire, ma ci sono più medici in Tv che in questo pronto soccorso!

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