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Il 20 novembre la XXV giornata internazionale dei diritti de bambini

A Senigallia verrà celebrata venerdì 21 al San Rocco con un incontro sull'educazione

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Ingresso Auditorium San Rocco

Il 20 novembre si celebra la XXV Giornata internazionale dei diritti delle bambine e dei bambini. A Senigallia, venerdì 21 novembre, alle ore 21 all’auditorium San Rocco, Anna Oliverio Ferraris affronterà il tema “L’ascolto educativo: come diventare empatici e accoglienti“. E’ il primo appuntamento di un percorso biennale “Educare è accendere un fuoco” che l’Associazione “Un Tetto” ha avviato in collaborazione con il Comune di Senigallia, il Piano dell’Offerta Formativa Territoriale, il Centro servizi per il volontariato.

Il diritto di avere diritti non è un banale gioco di parole, ma il fulcro su cui edificare una società centrata sull’uomo. Che i grandi della Terra nel 1989 abbiano scritto una Convenzione internazionale per definire i diritti per tutte le bambine e i bambini del mondo ha un valore incredibile, sia dal punto di vista simbolico che pratico. Al di là delle parole che il testo contiene e dei diversi diritti sanciti, per alcuni aspetti forse limitati e discutibili, riconoscere diritti al minore è dargli piena dignità e considerarlo una persona. Per comprenderne il valore storico è necessario allargare lo sguardo all’intero mondo dei più piccoli e prendere coscienza del fatto che in tanti luoghi della terra, da quello privato di una famiglia a quello sociale di una nazione, l’infanzia è negata. Per lunghi secoli i diritti non erano i medesimi per tutti neppure sulla carta; le nette distinzioni tra classi sociali, tra uomini e donne, tra “razze umane”, tra età diverse, hanno generato un mondo lacerato da ingiustizie e guerre.
Il 1989 segna per l’umanità una svolta, che forse noi contemporanei non abbiamo compreso nella sua vasta portata: riconoscere diritti a chi è in cammino verso l’età adulta ed impegnarsi per passare dalle parole ai fatti è la premessa indispensabile per un cambiamento globale della società, per vincere le ingiustizie. Il bambino che vedrà riconosciuti i propri fondamentali diritti sarà un adulto capace a sua volta di prendersi cura dei bambini: come il sasso lasciato cadere nell’acqua produce cerchi concentrici sempre più grandi, così il rispetto dei diritti dei minori si moltiplicherà e genererà una società sempre più libera e giusta.

In quest’ottica uno dei diritti principali è quello che riguarda l’educazione, art. 27 della Convenzione. Riconoscere ad ogni bambino il diritto ad essere educato è prendersi cura del terreno su cui quel bambino si formerà per camminare verso la maturazione. E’ il primo di tutti i diritti: il diritto alla salute, alla famiglia, al gioco, alla scuola … tutti vitali nell’infanzia ma irrealizzabili in pienezza se ad ogni bambino non vengono offerti strumenti per svilupparsi nella sua unicità e realizzarsi in pienezza.

Commenti
Solo un commento
cesare 2014-11-20 20:20:06
Argomento molto interessante, da seguire e su cui porre la massima attenzione!
ATTENZIONE!
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