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Mangialardi allo Urban Promo di Milano: “Territorio sia priorità per enti e governo”

Il Sindaco di Senigallia detta la sua ricetta per la messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico

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Mangialardi all'Urban Promo di Milano

“I drammatici avvenimenti legati al dissesto idrogeologico che si verificano con sempre maggiore frequenza in Italia, e che hanno colpito anche Senigallia, impongono di inserire la messa in sicurezza del territorio e delle città al primo punto della “Agenda Urbana” degli enti locali e dell’agenda del governo. Per fare ciò sono necessari programmi, finanziamenti e un quadro normativo più chiaro e snello”.

Così il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi allo Urban Promo di Milano, dove è intervenuto durante i lavori del convegno su “I Territori snodo per la costruzione dell’Agenda Urbana”. Tra i relatori, anche il sindaco di Palermo e presidente regionale dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando. Insieme a Mangialardi, presente pure l’assessore all’Urbanistica Simone Ceresoni.

“Anzitutto – ha affermato il primo cittadino – serve una politica di azioni integrate fondata su: opere di manutenzione dei corsi d’acqua, sia nell’alveo sia nelle sponde e nei terreni sulle sponde; interventi capaci di mitigare la vulnerabilità dell’assetto idrogeologico come il rafforzamento degli argini, la realizzazione di vasche di espansione in ambito agricolo e vasche di laminazione in ambito urbano; azioni per rivitalizzare l’agricoltura anche come strumento di manutenzione dei fondi agricoli per un corretto smaltimento delle acque meteoriche; provvedimenti urbanistici che azzerino il consumo di nuovo suolo; piani di emergenza in grado di misurare in tempo la fenomenologia dell’evento, prima del suo accadimento”.

Rispetto alle politiche per la riduzione del consumo di suolo, Mangialardi ha ricordato come “a Senigallia, sia su richiesta dei proprietari che per nostra scelta, su alcune aree particolarmente vulnerabili o strategiche la giunta ha trasformato circa cento ettari di terreno edificabile in terreno agricolo o a verde non edificabile. Il tutto sempre in maniera consensuale”.

“Il modello a cui dobbiamo guardare – ha concluso il sindaco – è quello della resilienza, intesa come processo di adattamento in forma propulsiva e costruttiva di un territorio e di una comunità alle crisi ambientali, economiche, sociali e culturali. Ma per adottare tale modello sono necessarie le risorse, perché i programmi da soli non bastano. È dunque necessario cambiare ottica, riflettendo sul fatto che gli investimenti per la difesa del territorio non solo sono necessari per salvaguardare la sicurezza dei cittadini, ma possono essere anche fonte di occupazione, di ripresa economica, di fare impresa.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Sartini 2014-11-15 08:36:19
Parole, parole,parole sono solo parole.... così cantava Mina e così cantiamo noi cittadini di Senigallia.
Prima di tutto il sindaco deve capire, spiegare e chiedere scusa ai suoi concittadini per ciò che ha fatto. Azioni che hanno permesso il disastro ambientale che si è avuto a Senigallia.
Oggi lui stesso penso si sia convertito, dato che visita e parla con il Vescovo assai spesso, e quindi stia pregando il Padre Eterno di non mandare più piogge sostenute fino alle prossime elezioni del 2015.
Tutti i suoi proclami sono infatti sterili e fatti ai soli fini di propaganda elettorale. In concreto ad oggi dopo sei mesi e 12 giorni dall'alluvione sia lui che tutti i funzionari pubblici non hanno un piano d'intervento per la messa reale in sicurezza della città. Ma quello che è più grave è che non hanno neanche un piano d'intervento a step da poter illustrare ai cittadini (costi, agenda d'interventi, risultati e problematiche connesse) e condividerlo con loro valutando attentamente i suggerimenti che arriveranno da 50.000 persone non interessate ad altro che mettere in sicurezza le loro vite e i loro beni.
Inoltre una spiegazione corretta, visto che sono giorni che ci viene smenata stà tiritera, di dove sono ubicati questi cento ettari sottratti all'urbanizzazione è dovuta in quanto cento ettari sono 1 km quadrato di superficie e dato che il territorio alluvionato è stato tra Borgo Bicchia, Borgo Molino, Capanna, Portone e lungo mare di 3 km quadrati non si capisce dove possa trovare spazio questo km quadrato.
Quindi prima di farti bello con parole, parole, parole... comincia ad ascoltare, parlare e spiegare cosa cavolo vuoi/volete fare nel dettaglio ai tuoi cittadini e futuri elettori.
bonzino 2014-11-15 18:47:45
Non se ne posso può più di essere preso in giro.
Son ormai diversi giorni che puntualmente viene proposta come notizia principale la partecipazione del Sindaco Mangialardi e del suo assessore Ceresoni all’Urban Promo come esperti nella gestione e messa in sicurezza del territorio.
Non è sufficiente affermare che “la messa in sicurezza del territorio sia priorità per enti locali” per essere assolti dalle proprie responsabilità, come per essere considerati conoscitori della materia occorre dimostrare quello che si è fatto, documentare con atti concreti le azioni preventive messe in campo, e non leggere una relazione che probabilmente è stata redatta da altri.
Certamente per i due amministratori sostenere certe tesi non deve essere stato facile avendo alle spalle i disastri del 3 maggio che dimostrano tutto il contrario di quello che vanno sostenendo. I fatti e non le parole li smentiscono alla grande.
Invocare, poi, la resilienza come motore propulsivo e costruttivo per far fronte alle crisi ambientali è solo miopia sapendo quanto impegno e sacrifico hanno fatto i senigalliesi alluvionati per risollevarsi.
Loro sono andati oltre, non si sono limitati alla sola enunciazione, ma son passati ai fatti spalando il fango giorno e notte, accollandosi, in un momento di crisi, notevoli sacrifici economici e finanziari, pensando al domani senza perdere tempo in chiacchiere o a farsi i selfies.
Chiedere agli altri di avere fiducia in se stessi è solo demagogia spicciola che un amministratore non dovrebbe mai additare come prospettiva perché infondere sicurezza, benessere e, soprattutto, prosperità ai suoi concittadini è una sua prerogativa, un impegno forte che è insito nel suo mandato e non solo una promessa elettorale.
Continuare a glorificarsi senza capire il profondo stato di degrado economico in cui è precipitata la città, grazie ai loro bislacchi programmi quinquennali (che poi sono da 50 anni che ce li propinano) vuol dire prendere per i fondelli i senigalliesi. Tutto, però, ha un limite, quindi occorre poter dire basta, una volta per tutte, a quest’amministrazione e mettere in atto quella resilienza che sottintende alla capacità di un sistema di operare un vero cambiamento, ossia mandiamoli a casa.
octagon 2014-11-16 17:24:00
Fanno i belli con l'aiuto della crisi edilizia...ma se per caso, l'edilizia riparte alla grande vedi che fine fanno i pai, consumo del suolo ecc...
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