Continua con successo la mostra di Leo Matiz alla Rocca Roveresca di Senigallia e continua la raccolta, da parte del Musinf, delle documentazioni sull’esperienza in Italia del famoso fotografo sudamericano.

Il progetto della mostra “Leo Matiz fotografia come racconto” è stato realizzato dal Comune di Senigallia con la compartecipazione della Fondazione Città di Senigallia e sostenuto finanziariamente da importanti sponsor privati come Fondar, Eurogas, Namirial, Fiorini International, Sica Altoparlanti, Tms Clima, Rotary Club di Senigallia e Lions Club di Senigallia.

L’ormai storico scatto della Mulas, qui riprodotto, è stato acquisito dal Musinf in questi giorni. Leo e Alejandra Matiz sono ripresi in camera oscura, davanti all’ingranditore. Luciana Mulas ha iniziato a fotografare nel 1961, riprendendo da autodidatta con il fratello Mario Mulas gli spettacoli del Piccolo Teatro di Milano.

La fotografia la ha poi portata a lavorare a Londra. Tornata in Italia si è stabilita a Castellaro, sui colli mantovani. Ha collaborato con grandi riviste, come “Amica”, “Arte”, “Data Manager”, “Grazia”, “Interni”, “New York Times”, “Welcome” e con enti come la Triennale di Milano, International Photomeeting di San Marino, la regione Lombardia.

E’ stata docente di Fotografia presso l’Istituto Superiore di Architettura e Design di Milano. Dagli anni 1970 ha fotografato i maggiori esponenti del mondo dello spettacolo, dell’arte e della politica. I ritratti da lei scattati sono stati esposti nelle maggiori gallerie italiane. Nel 1980 ha fotografato il restauro del Cenacolo di Leonardo per Il New York Times. Famosissimo anche il suo reportage del 1991 sui luoghi in cui soggiornò Mozart durante un viaggio italiano. Reportage, che eseguì per la rivista Paralleli dell’Editoriale Domus.