Franco Battiato conquista La Fenice di Senigallia – FOTO
Applausi per il suo Joe Patti’s experimental group tour
“Potreste trovare anche terribile questa prima parte del live mentre la seconda sarà più consona alle vostre corde e alle vostre aspettative”. Sono queste le parole con cui Franco Battiato ha aperto il concerto del suo Joe Patti’s experimental group tour che nella serata del 1 novembre ha fatto tappa al Teatro La Fenice.
La passione del cantautore catanese per la musica elettronica e sperimentale non è di certo un segreto ed è altrettanto risaputo che la sperimentazione non sempre viene capita al 100% dei fan che spesso si innamorano dei ‘vecchi cavalli di battaglia’ e mal volentieri accettano le novità. Uno dei più grandi pregi però di Battiato sta proprio nel coraggio e nella continua ricerca di nuovi percorsi sonori; ne è una prova inequivocabile e tangibile la sua ultima fatica in studio che da il nome al tour: Joe Patti’s experimental group, uno slalom tra suoni ed effetti che attingono al suo immenso repertorio riproponendo brani noti e meno noti in vesti completamente nuove.
Sul palco, ad accompagnare l’artista, ci sono Pino “Pinaxa” Pischetola ai live electronics e Carlo Guaitoli al piano. Dopo la premessa del cantautore, per nulla dovuta ma comunque apprezzata, si parte con Le voci si faranno presenza che strizza l’occhio alle atmosfere di Inneres Auge, si passa per Come un branco di lupi, il quale presenta un’interessante seconda parte suonata al pianoforte, Klavier e, via discorrendo, una dopo l’altra proponendo (quasi) tutte le tracce dell’ultima omonima fatica. A rendere ancora più suggestiva la scenografia ci pensano i giochi di luce che, per quanto minimal, abbracciano le atmosfere sonore presenti.
Il pubblico presente a La Fenice segue attento, sembra apprezzare applaudendo alla fine di ogni traccia, un po’ per stima un po’ per fiducia nella ‘seconda parte più consona ‘ promessa da Battiato ad inizio live.
Secondo tempo che viene accolto da un vero boato: il cantautore “premia” i fan con Mesopotamia, No Time No Space e la struggente “E ti vengo a cercare”. Gli applausi si fanno più caldi: il pubblico cresciuto a ‘Pane e La Cura’ sembra più che appagato; è proprio quest’ultima ballata a chiudere il concerto prima degli immancabili bis.
Il composto pubblico di La Fenice si precipita proprio sotto il palco per cantare a squarciagola Voglio vederti danzare e Stranizza d’amuri. E’ il momento dei saluti: Battiato risponde al calore dei tanti accorsi stringendo mani e firmando qualche autografo.
In definitiva un live di pregevolissima fattura dove il merito principale di Battiato sta proprio nel non volere assecondare le aspettative dei fan o, quanto meno, di riuscire a farle convivere egregiamente con il suo bisogno di ricerca continua: il vero motore della longeva carriera di Franco Battiato.
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