Matrimoni gay celebrati all’estero, rimandato dibattito a Senigallia
Nel 2013 era già stato istituito il registro comunale delle unioni civili
Rimandato il dibattito nel Consiglio comunale di Senigallia sulla trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso.
Il documento in tal senso – presentato dal consigliere Massimiliano Giacchella (La Città Futura) – non è stato discusso nell’assemblea di mercoledì 29 ottobre per l’assenza dettata da motivi di salute del sindaco Maurizio Mangialardi.
Nel 2013 il Consiglio aveva già istituito il registro comunale delle unioni civili, un’apertura – in attesa di colmare un vuoto legislativo che persiste a livello nazionale – verso il riconoscimento delle coppie di fatto e/o omosessuali: pochissime, tuttavia, le iscrizioni nel registro.
Nei giorni scorsi la Diocesi aveva preso posizione sulla trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso con un comunicato di forte dissenso.
Intanto, nel Consiglio comunale di martedì 28 ottobre, anche Fabriano ha dato il via libera alla legittimazione delle unioni civili, comprese quelle gay, con l’approvazione di un regolamento che equipara i diritti delle coppie eterosessuali ed omosessuali conviventi a quelle regolarmente sposate in Chiesa o in Comune.
Resta determinante, per rendere questi segnali locali di apertura più efficaci, una legislazione nazionale sul tema, promessa dal governo Renzi.
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