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Alluvione Senigallia: “solo la censura nuoce alla commissione d’inchiesta”

Paradisi replica al presidente Mancini: "Rispetto la riservatezza dei contenuti ma non i bavagli"

Optovolante - Ottica a Senigallia
L'alluvione non risparmia le Saline di Senigallia

Pur rispettando il ruolo del presidente Roberto Mancini non posso condividere le critiche che il presidente della Commissione di inchiesta ha mosso nei miei confronti.

Innanzitutto, ciò che nuoce alla Commissione di inchiesta non è la pubblica denuncia della gravissima censura adottata dalla Regione Marche (Spacca e il dirigente Pompei) che ha imbavagliato un testimone oculare e qualificato, ma la censura stessa. Censura tutt’altro che legittima. Personalmente non sono mai andato oltre l’espressione di un’opinione. Ma le opinioni sono legate ai fatti. E il fatto che l’ing. Vito Macchia aveva indicato e difeso (insieme ad altri collaboratori) una perimetrazione delle zone esondabili poi superata su insistenza della rappresentanza del Comune di Senigallia (Mangialardi in testa) è un fatto conosciuto dal sottoscritto (ma anche da dipendenti del Comune e da consiglieri regionali) indipendentemente dalla Commissione di Inchiesta.

Ciò che non si conosce (e che solo l’ing. Macchia e altri funzionari regionali potranno chiarire) sono le dinamiche di quel tavolo tecnico e il mistero delle assenze nell’ultima seduta. Ancora: il dovere di riservatezza di un componente della Commissione attiene ai contenuti delle audizioni effettuate e non ai motivi per i quali qualcuno ha deciso di imbavagliare un testimone.

Per quanto riguarda poi l’audizione del dott. Marcello Principi, nessuno (quantomeno non il sottoscritto) ha sostenuto che la sua esposizione non fosse stata chiara e puntuale. Ma il punto è un altro: può la Regione Marche affermare che ogni punto da chiarire deve essere chiarito con il dirigente dell’ufficio (quindi anche le divergenze che si registrarono nel tavolo tecnico del 2002) quando quello stesso dirigente, nel 2002, era un consulente del Comune di Senigallia? A casa mia, si chiama conflitto di interessi.

Personalmente continuerò a mantenere una ferrea riservatezza sul contenuto delle audizioni di commissione. Ma nessuno mi chieda di tacere sui tentativi di affossare l’inchiesta. I cittadini hanno il diritto di sapere se la Commissione sta lavorando serenamente o se qualcuno ne boicotta i lavori.

Commenti
Solo un commento
maria garbini 2014-10-30 09:03:45
L'esternazione del Mancini è la prefazione-preparazione dei COMPAGNONI: al salto della quaglia sul "cariolino" dei compagnucci? Garantito un assessorato a qualche non più tanto giovane dei mezzacanna? Così si potrà perpetuare la "dinastia"......suddito-610
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