Le borse si spaventano per l’ebola: in “rosso” i principali mercati azionari
Male anche l'Italia: la produzione industriale scende ai livelli del 1986
Troppe preoccupazioni nel panorama internazionale. Le borse non reggono. Il 9 ottobre 2014 le principali “piazze” internazionali chiudono con segno negativo. Male le europee: Francoforte perde il 2%. Male anche le asiatiche con Tokyo che perde l’1,15%. Ma la peggiore performance riguarda la borsa americana che perde il 1,97% e segna il peggior risultato dell’anno.
Ma come mai tutto ciò? La causa è da attribuirsi, oltre agli attuali conflitti in corso, all’Ebola e ai dati trimestrali delle aziende USA che stanno per essere pubblicati.
Per quanto riguarda il virus (che ha già tristemente mietuto le sue vittime e che sta facendo parlare di sé) la preoccupazione dei mercati riguarda un possibile calo delle importazioni e delle esportazioni a livello mondiale come anche un calo dell’economia dei paesi colpiti. Preoccupano i dati trimestrali delle aziende americane perché si teme un ribasso rispetto le aspettative.
Bene non va l’Italia. Da segnalare, oltre all’aumento dello spread tra BTp e Bund, è la stagnazione della produzione industriale italiana che è ai livelli del 1986. Analizzando i dati ISTAT si può inoltre vedere come il PIL (che nel 2001 era superiore del 19% alla media europea) nel 2013 è sceso dell’1% rispetto alla media europea.
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