Un Consiglio Comunale targato M5S, insipido, riservato e discreto
"Il troppo stroppia" suggerisce il proverbio. E, se questo è il risultato, sembra aver ragione
Sicuramente si sarà trattato del solito disguido tecnico, in seconda ipotesi di una dimenticanza, oppure in terza, visto il numero di addetti stampa e/o portavoci che si alternano d’una involontaria temporanea disorganizzazione: “non lo faccio io perché sicuro l’ha fatto lui”, con l’esito finale di non farlo nessuno dei preposti. Sta di fatto che se non avessi letto il comunicato dei simpatizzanti del M5S cittadino apparso su questa testata e poi confermato dal consigliere Gabriele Cameruccio sul “giornale ufficiale dell’Amministrazione”, che a quel che sembra oggi sia diventato Facebook e se non avessi mosso il Tam-Tam della Redazione, all’oscuro di tutto anch’essa, mi sarei perso la prima parte di questa seduta. Oh, ben s’intenda: non sarebbe accaduto nulla di grave, né per me né per chi legge.
Comunque mi sono assicurato, da oggi, la collaborazione di alcuni consiglieri della minoranza, (non perché non mi fidi di quelli della maggioranza, ma per non volerli mettere in imbarazzo e magari in situazioni antipatiche con la Sacrestia!) in modo di avere più garanzie sull’ informazione.
Ma faccio questa premessa, perchè la ritengo doverosa e premetto, dal sapore polemico, dopo che ho letto ed imparato da certi comunicati stampa che le colpe (quando è possibile!) vanno sempre addossate agli altri. E visto che anche in questo caso l’errore evitato all’ultimo momento non sarebbe stato mio, ma della ditta a cui mi appoggio per conoscere le date ufficiali e i punti all’OdG nei vari Consigli Comunali, l’ho voluto e credo dovuto far presente. Del resto chi di scuse “ferisce” (gli altri), di scuse (di altri) “perisce”.
Da quel che avevo letto sull’articolo redatto dai simpatizzanti del M5S locale, sembrava che avessero delegato qualcuno a portare avanti tre loro proposte per bocca di qualche Consigliere. Ed avendo letto che una loro proposta era stata appoggiata dal consigliere di opposizione, Maurizio Perini, pensavo che sarebbe stato lui a prestare la sua voce a questi “Cittadini” attualmente fuori delle transenne dell’Aula Consiliare. Ed invece così non è stato! A prestare la voce, invece, non un consigliere di minoranza, bensì quella più altisonante appartenente alla maggioranza.
Ma andiamo a seguire, per ordine, i 60 minuti dedicati alle interpellanze ed interrogazioni, dopo il consueto appello nominale e accertata la presenza del numero legale dei presenti addetti ai lavori.
Il primo prenotato a prendere la parola è PERINI la cui interrogazione è rivolta a Volpini ed ha come tema il fatto collegato ai due ragazzi trovati in overdose e poi salvati dal pronto intervento medico. Ma visto che sono fatti che si ripetono in questo ultimo periodo, chiede a Volpini che intervenga nei confronti dell’ASUR per verificare se i piani di prevenzione sono adeguati a questo fenomeno o magari intervenire e prevedere, qualora non fossero sufficienti, nuove politiche.
A rispondere, quindi, è l’Assessore VOLPINI: “La prevenzione, Maurizio, per le sostanze stupefacenti, non è dell’ASUR. La prevenzione passa attraverso le famiglie, passa attraverso le scuole, passa attraverso le Istituzioni. Non esistono, come dire, piani sanitari di prevenzione. La prevenzione ha a che fare, come dire, con comportamenti ha a che fare con la solidità delle famiglie. L’ASUR, la sanità quindi, affronta il problema della tossico-dipendenza o comunque di un abuso di sostanze attraverso delle risposte sempre prevalentemente terapeutiche ed affidate a dei servizi che un tempo si chiamavano SERT ed oggi ha cambiato nome perché hanno inserito anche l’abuso di alcol e sono “dipendenze patologiche“. Con i quali è complicato, come dire, relazionarsi. E lo dico più che come assessore, in questo caso, come medico di medicina generale, che spesso negli anni si è trovato ad affrontare, per ragioni professionali questo problema. Per altro la nuova organizzazione sanitaria, la rivisitazione delle reti cliniche, addirittura aveva in un primo momento finalizzato il nostro dipartimento delle dipendenze patologiche, nel senso che era stata tolta l’ Unità Operativa Complessa che invece poi è stata anche, su azione del Sindaco, reintrodotta. L’impegno è quindi quello comunque di chiedere eventualmente all’ASUR documenti, documentazione dati sui quali chiaramente poi sviluppare delle riflessioni. E poi in questo caso più che discorso di prevenzione, di repressione con le forze di Polizia, con le forze che esercitano il controllo. Quindi dal punto di vista della prevenzione secondo me, io ovviamente non ho dati a disposizione che confermano la sua affermazione, come dire di una controtendenza che si registrerebbe nel nostro territorio per quel che concerne l’abuso delle droghe pesanti. So per certo invece che il dato generale, il dato razionale, ma anche il dato regionale, invece è come un dato, come dire, in regressione per quel che riguarda l’uso di eroina e delle droghe pesanti. Chiederò e magari manderò una lettera scritta al responsabile del dipartimento delle dipendenze patologiche, al Direttore di Area Vasta, dati rispetto, come dire all’andamento epidemiologico del fenomeno del nostro territorio.”
Perini nella controrisposta si dice: “Soddisfatto, comunque credo che l’Amministrazione debba farsi carico e benchè non sia una specifica competenza diretta, abbia il compito di pungolo nei confronti dell’ASUR.”
Il secondo iscritto a parlare è REBECCHINI che, come lui stesso definisce: “più che una interpellanza vuole essere una puntualizzazione politica” la rivolge a Ceresoni (e te pareva!) ed il cui contenuto riguarda l’ “esito esaltante” dei lavori sull’area dell’Arena Italia, espressione attribuita e riportata su alcuni quotidiani, che il Consigliere non condivide, perchè nei toni trionfalistici sembrerebbe che anche le minoranze si siano unite a questa specie di esaltazione globale. Accondiscendenza invece mai sottoscritta e quantomeno espressa ne da lui e dagli amici del gruppo Partecipazione. Tuttaltro. In Commissione, a suo dire, è stato espresso disappunto ed indignazione.
A rispondere non poteva che essere CERESONI: “Intanto Rebecchini sottolineo la sua manipolazione letterale, perché sono molto certo di non aver mai detto, perché non appartiene al mio linguaggio di avere un’opposizione felice di una scelta prodotta dall’Amministrazione Comunale. Questo non l’ho detto, non credo di aver mai usato la parola “opposizione felice”. Quello che invece ho detto, Rebecchini, è quello che sta alla prova dei fatti. Che questo l’Amministrazione Comunale capace di confronto, confronto democratico, in riunioni pubbliche, confronto democratico nelle sedi delle Commissioni Consiliari, ma è un’Amministrazione comunale capace non solo di confronto, ma anche di decidere. Confronto, decisione in tempi certi. Io credo che i cittadini, immagino, penso, ipotizzo siano stanchi di decisioni trentennali, di aree ferme, bloccate in pericolo, con amianto, con ratti, che le assicuro, nell’area dell’Ex- Arena Italia assumevano proporzioni enormi e sono testimone oculare di questo. Ed allora nella mia nota di stampa oltre a rivendicare una posizione di confronto e di dialogo avuta, ma anche di rivendicare quel ruolo della decisione che compete alla Pubblica Ammininistrazione ed a chi “Governa”, la ringrazio per l’interrogazione di questa sera, perché questa sera sono in grado di rivendicare una città. Una città che è stata ridisegnata in via Carducci. Era il 2002 quando andavamo al “Quartiere Porto”, in una via densa di macchine parcheggiate a doppio senso, un traffico veicolare a doppio senso, oggi è diventata una delle strade più belle, rinata, luogo di confronto, luogo di integrazione e anche luogo di aggregazione giovanile con nuove attività che hanno ridisegnato una parte pregiata di questa città. Ed allora se è vero, come è verco che la crisi economica non ci permette di raggiungere in tempi brevi lo stesso scenario in via Mamiani e quindi in questo braccio verso il mare, anche nella zona Sacelit-Italcementi è vero che siamo stati capaci, con le poche risorse, di ridisegnare per una fase interlocutoria un brano di città con maggiore qualità. Una via Mamiani che intanto ha trovato spazio in modo da far muovere in modo sicuro pedoni e ciclisti; una Via Mamiani che si collega in sicurezza con il sottopasso ferroviario che è stato aperto nel Giugno scorso al mare. Il mare che ha trovato un parcheggio di oltre 800 auto a disposizione di una delle zone strategiche: lungomare di ponente, il porto e un’area Sacelit-Italcementi che nelle more di un procedimento molto complicato, oggi in sicurezza però, perché l’abbiamo bonificata di 3 milioni di Kg. di materiale contenente amianto e messa in sicurezza rispetto all’edificio della ciminiera. Ma aggiungo di più: Arena Italia. Un anno fa nell’Arena Italia c’era amianto, un anno fa nell’Arena Italia c’era un manufatto tra l’orrendo e l’obbrobrioso che copriva l’edificio storico centrale della Porta Lambertina, che grazie a questo tipo di operazione e anche in futuro ha visto la sua visuale completamente scoperta da via Mamiani. E allora cercherò visualizzando una metafora esemplificativa in termini matematici di riportare a verità quello che lei ed altri continuate a manipolare dal mio punto di vista, non correttamente. Il Piano così detto Cervellati, che significa in questo caso redatto dall’Arch. Cervellati, che prevedeva nella zona Sacelit-Italcementi Mq. 100. Il Piano del Consiglio Comunale di Senigallia, all’interno dell’Arena Italia, in una posizione interlocutoria, per aumentare la posizione negoziale dell’Amministrazione Comunale decise nelle more di un progetto che sarebbe emerso di portare quei Mq. a 50. Oggi con l’ultimo atto abbiamo portato i Mq. nell’area dell’Arena Italia a 70. Quindi meno di quello che lei dice, il così detto Piano Cervellati, che si chiama tale in quanto appunto redatto dall’Architetto Pierluigi Cervellati, cui ho scritto e dal quale mi sarei atteso una risposta che non è mai arrivata. Chiudo. L’edificio che abbiamo introdotto, intanto sarà un edificio caratterizzato dalla tipologia architettonica urbana del Centro Storico e del quartiere Porto ed addirittura più basso di molti degli edifici che sono collocati all’interno del quartiere Porto. Io Consigliere Rebecchini non credo che l’Amministrazione Comunale debba lavorare per la felicità delle opposizioni, credo che debba lavorare per migliorare la vivibilità dei luoghi e per migliorare la qualità della vita della cittadinanza. Credo che si possa fare sempre di più e meglio e chiudo dicendo: avete partecipato, avete condizionato il percorso in modo democratico, a noi aspettava la scelta e di questa ci siamo assunti la piena responsabilità, come il nostro ruolo c’impone.”
La replica di Rebecchini: “Certo che abbiamo partecipato, certo che abbiamo detto la nostra, ripetendo, affermando quello che prima ho detto nelle Commissioni che ci sono state. Allora io sono totalmente insoddisfatto della sua risposta. Innanzi tutto nel suo articolo lei ringrazia tutti ed ho detto si evince, lei è così bravo ha far evincere che tutti siamo felici. Infatti lei scrive (NdR. e legge un brano dell’articolo) ed allora era mio compito dover chiarire la mia posizione, Questo ho detto. Io ho parlato, non ho messo in discussione via Carducci, io ho parlato del caso singolo per l’ex Arena Italia. Lei mi dice, fa una serie di esempi, qui le carte parlano chiaro, il progetto Cervellati prevede in maniera chiara altezza massima degli edifici esistente era 7,80 e da voi anche sottoscritto che era l’altezza massima, distanza dalle mura Mq. 12 e poi invece nella vostra variante troviamo distanza dalle mura 8 altezza massima dell’edificio 10,50. Avete riportato in maniera chiara l’altezza da 7,80 a 10,50 e qui non si sfugge. Un altro elemento che lei riporta nel suo articolo e su cui non si può non dire nulla e su cui non sono per nulla d’accordo, lei vuole convincerci anche sulla bontà economica. Cioè Ceresoni cerca di convincerci sul fatto economico, sugli oneri dovuti la proprietà e sui benefici che i cittadini hanno da quell’intervento. Quindi sui benefici effetti di quell’intervento, ma se così facciamo, se noi parliamo degli effetti benèfici di un intervento urbanistico, perché ci sono più oneri, eh, allora l’Urbanistica, cari Consiglieri tutti, signori, va a farsi benedire, se noi guardiamo quest’aspetto. Quindi è un aspetto che lei in questo articolo non avrebbe dovuto nemmeno citare. Grazie“.
Mi si permetta di esprimere un giudizio su Ceresoni, non di certo sul contenuto, ma quello sulla sua oratoria. Non una sviolinata, non ne ho e non ne ha bisogno alcuno. Semplice e pubblica constatazione. Come si usa dire, dà un giro, ma forse anche qualche cosa di più, a tutta la “Giunta”. Tra i Consiglieri, il discorso è un po’ diverso, perché ci sono sicuramente dei valenti concorrenti! Malgrado la materia trattata e quindi la tecnicità dei suoi interventi, infatti, riesce a rendere la relazione, la documentazione, sopportabile, digeribile, anche se a volte si lascia trasportare, non certo brevemente, dal suo saper pennellare di aggettivi le sue visioni poetiche dei lavori, come in questo caso. Apprezzabile comunque, visto che di qualche suo collega già il solo menzionarne il nome e scoprendo così che dovrà intervenire su qualche argomento, seppur più leggero, ti fa cadere già nel panico di un’ anticipato torpore da cui poi è sempre difficile riprendersi.
Il terzo iscritto a cui va la parola è QUAGLIARINI che prendendo lo spunto dalla seduta dell’8 Maggio 2014 nella seduta 243 è stata presentata al Senato una mozione firmata da 45 senatori capeggiati dalla senatrice Serenella Fucksia tacitamente si fa portavoce della proposta dei simpatizzanti del M5S che con un loro articolo, come specificato ad inizio del mio rapporto, avevano anticipato. Oltre ai punti interrogativi posti dalla senatrice, Quagliarini espone anche un suo dubbio: “Secondo il mio punto di vista ai due interrogativi possono essere riassunti in uno solo, perché sono fortemente convinto che la disorganizzazione, l’incapacità, la presunzione, la negligenza e gli interessi, siano essi economici o personali sono le principali cause dell’amplificazione degli eventi naturali.”
Altro punto che solleva è sulla programmazione della costruzione della centrale a biogas, come anche questo anticipato nell’articolo succitato dei simpatizzanti M5S. Un Quagliarini che solitamente non parla molto, ma quando lo fa, non ha di certo peli sulla lingua, né quantomeno timore reverenziale verso quella che una volta avrei definito come Nomenklatura e che oggi invece ritengo una novella “Sacrestia”.
A rispondergli è, e non poteva che non essere così, il SINDACO che dopo i soliti saluti inizia il suo intervento con: “Grazie, consigliere Quagliarini perché con elementi non proprio strutturati, con alcune imprecisioni legate magari ad alcuni articoli che appaiono, documenti che vengono passati, ha avuto l’adeguato abbrivio. Però mi da la possibilità di mettere in fila alcune questioni che abbiamo parlato nella sua interrogazione e dell’alluvione alla fine dei provvedimenti che la Regione ha fatto per le centrali a bio-masse, abbiamo parlato della direttiva alluvioni, abbiamo parlato di una mozione tenuta postuma dopo i danni che spero abbia il suo corso. Intanto mettiamo qualche puntino, perché lei ha parlato di una Commissione dentro la quale fa parte il Comune di Senigallia per valutare un progetto delle centrali, di una centrale Biogas. Non è così! consigliere Quagliarini, non è così! Noi ci siamo espressi con questo Consiglio comunale per trovare una modalità dove il Comune e i comuni del territorio fossero messi in grado di poter incidere (NdR.: ed evidenzia con il tono di voce questo termine) un po’ di più rispetto alle risorse, alle problematiche e agli interventi che vengono programmati sull’asta fluviale. Perché come lei sa, implicito il suo ragionamento, la competenza del fiume non è del Comune di Senigallia, come non lo è neppure degli altri, il Comune di Senigallia non può fare né non può fare nella manutenzione ordinaria né la manutenzione straordinaria. Alias non può tagliare le canne, non può raccogliere i rifiuti, non può fare nemmeno gli interventi. Almeno è stato chiarito qui dentro. Non fa sicuramente la manutenzione sugli argini o su i dragaggi o su i boschi, dipende poi perché oggi con le competenze di ingegneria idraulica che ognuno di noi ha, ognuno sentenzia l’intervento che deve essere fatto sull’asta fluviale per impedire che 14 milioni di metri cubi d’acqua sono quelli precipitati e finiti dentro l’alveo del Misa e del Nevola quella notte del 3 di maggio rispetto alle quali il Sindaco di Ostra Vetere non ha mai chiamato il Sindaco di Senigallia…di Ostra, vabbè, comunque allora l’avvocato Massimo Brunet,… Massimo Olivetti (NdR: Un comprensibilissimo attimo di confusione di località e nomi) non mi ha mai chiamato, serve per i verbali (NdR: altra sottolineatura con il tono di voce della parola “Verbali”), per la Procura ci serve, ancora una volta semmai. Non sarebbe cambiato il destino di quella notte che 14 milioni di mc di acqua non sarebbero mai passati dentro l’alveo del nostro fiume. Allora per incidere un po’ di più abbiamo chiesto alla Regione di poter attivare un gruppo di lavoro dentro il già costituito organo che si chiama “Autorità di Bacino” e dove i Comuni, come lei ha accertato, possono portare le loro problematiche e valutare gli interventi. Mai parlato della centrale biogas. Anche perché fuori del Comune di Senigallia. Non mi sarei mai permesso, Chiaro? Quello era il Comune di Ostra che dà il permesso, poi il progetto, poi ci ripensa, poi non lo so, ma quello è. Allora dentro il quadro che ha disegnato, abbiamo bisogno di maggior attenzione, si è vero nelle Marche sono successi tutti quei numeri lì, aggiungiamoci tutto quello che è successo in tutto il resto d’Italia. Basterebbe se ha bisogno dell’aggiornamento, prenda quel che è accaduto dal 10 di maggio fino ad oggi ed andiamo ad elencare Modena 1, Modena 2, Olbia 1, Olbia 2, Veneto 1, Puglia 3 e tutto il resto. Quindi c’è, c’è bisogno di risorse indispensabili su quel settore. Indispensabili, direi ormai anche difficili da reperire e complicate da investire, visto che non l’abbiamo fatto per 50 anni. Allora siccome invece dopo quella data la pulitura della città in quegli interventi che erano di competenza del Comune abbiamo fatto pressione sulla Regione perchè mettesse a disposizione non i 120 mila € che sono stati destinati agli 8 fiumi della Provincia di Ancona per il 2014, ma una cifra che servisse uno, per ripristinare in modo adeguato gli argini, due, per avviare il processo di realizzazione delle Vasche di Espansione, tre, uno studio più ampio rispetto a che cosa serve…
Inteviene il Presidente MONACHESI sollecitando il Sindaco a concludere!
…e che cosa può servire con una modalità scientifica e non quella delle valutazioni che facciamo una volta sul tasso, una volta sul pioppo, un’altra volta sull’escavo, un’altra volta sull’elicottero della Protezione Civile. Uno studio un po’ più adeguato. Ecco, noi partecipiamo a questo tavolo, con un ruolo assolutamente consuntivo, perché non abbiamo alcun tipo di competenza, almeno a quadro normativo attuale, nessuna, però i 740 mila € che sono già in appalto per realizzare gli interventi sul fiume dovrebbero metterci nelle condizioni, mettere nella condizione la Provincia di realizzarli entro dicembre. 2 milioni di € sono destinati all’intervento sugli argini che sono stati recuperati nell’accordo di programma rispetto al quale il Ministro Galletti si è impegnato e ha dirottato alla nostra Regione 2 milioni e 400 mila € che sommati con le risorse che la Provincia ha possono essere necessarie per intervenire nell’appalto del ponte di Bettolelle, alla realizzazione dello stesso e l’avvio dei lavori delle vasche di Espansione. Questo è il quadro che nasce dalla sua sollecitazione, spero che tutte le mozioni in Parlamento producano un risultato con risorse a disposizione, perché altrimenti sono fogli di carta sottoscritti, magari dietro l’emozione o l’evento del 3 di maggio nel nostro caso, ma poi ogni parlamentare prova tanti altri distribuiti per la Nazione a cominciare con quello ultimo di Peschici o di Firenze con la grandinata o Imola con l’alluvione di 15 gg. fa e non producono risultati e quindi grazie consigliere Quagliarini, che mi ha permesso di rimettere in fila anche alcuni passaggi ed alcune verità che magari per motivi diversi in questo periodo sono state o strumentalizzate o nascoste“.
Questa la replica di Quagliarini alla maniera di, se qualcuno vuol capire ha capito: “La sensibilità e il rispetto all’ambiente e al territorio. Mi auguro solamente di esserci riuscito! Grazie“.
E’ la volta di SARDELLA il cui tema riguarda i rilevamenti effettuati da Legambiente nel periodo estivo in prossimità del Ponte Rosso con la risultanza di un inquinamento importante. Inquinamento non risultato invece ai controlli effettuati dall’ARPAM negli stessi periodi e luoghi. L’interrogazione la vorrebbe rivolgere a Memè assente però per impegni istituzionali.
Quindi la risposta viene fornita da CAMPANILE: “Ma intanto la venuta della Goletta Verde a Senigallia è stato per noi un evento importante perché crediamo che le campagne che portiamo avanti da anni assieme a Legambiente non ultima quella di domenica dove attraverso la Giornata Mondiale del Volontariato Ambientale abbiamo attraverso piccoli gesti, ma credo concreti abbiamo in qualche modo testimoniato come e con quanto amore le nostre Associazioni, ma anche i nostri cittadini vogliono che questo territorio sia trattato. E quindi le campagne che vengono portate avanti, le chiamo campagna di informazione di sensibilizzazione che servono a cambiare i nostri stili di vita e quindi Legambiente è per noi un partner che aiuta attraverso queste campagne a stimolare e sostenere alcune politiche ambientali che portiamo avanti in molti settori dai rifiuti fino ad arrivare, appunto, anche al mare con le “3 Vele” che abbiamo, tra l’altro riconosciute da Legambiente, perchè siamo un mare sicuro. Siamo all’interno, tra l’altro, di questo anche depliant che Legambiente ha fatto che si chiamo proprio “Mare Sicuro”. Ho ricevuto le 3 Vele e credo che attraverso un’azione di miglioramento anche della cittabilità che penso al collegamento del lungomare di Riviera Nord con da via Mamiani il prossimo anno potremmo avere anche un ulteriore riconoscimento delle Vele che sono appunto una delle campagne che non vanno ad interessarsi solo della qualità delle acque, ma anche dei servizi che la città offre, oltre che essere anche Bandiera Blu per il nostro mare ma anche per i nostri approdi turistici: Quindi che dire? Intanto l’alluvione ha creato delle situazioni soprattutto visive nel nostro mare che hanno creato un po’ di allarme, no, anche nei cittadini, nei turisti perche chiaramente c’era una limpidezza delle acque in uscita, soprattutto nel mese di Maggio, Giugno che era correlata, no, questa mancanza di limpidezza dell’acqua correlata alla frazione limosa sedimentabile. Io intanto, io, ma l’Ammininistrazione Comunale, anche il Sindaco, abbiamo subito, appena uscita questa, diciamo il report che Legambiente fa dopo, che tra l’altro non l’ha fatto solo su Senigallia, dicendo che le Marche sono la Regione più inquinata, la seconda è la Liguria, la Terza è la Calabria poi la Campania e quindi non mi sembra che la valutazione che questa volta hanno fatto non è la prima volta che la Goletta Verde viene a Senigallia che è anche il simbolo della Sostenibilità, ma quest’anno ha fatto dei controlli, secondo noi sono stati molto parziali. Un controllo è stato, un prelievo, no, che è stato fatto sull’acqua di mare, il 28/29 di Luglio, sono stati eseguiti dei campionamenti in mare all’altezza della foce di diversi fiumi e dei fossi, in particolare a Senigallia neltratto fortemente inquinato legato anche alla concentrazione di Escherichia coli che secondo loro il parametro dovrebbe essere al massimo di 100 su 1000, mentre il valore normativo è a 3300. Quindi chiaramente per l’ARPAM, che è il nostro organo ufficiale che verifica la bontà delle nostre acque, sono dei valori che sono differenti. E quindi noi che cosa abbiamo fatto. Intanto abbiamo subito scritto alla Legambiente per avere chiarimenti rispetto a questa uscita foriluogo che è stata fatta rispetto a questa campagna che come dicevo serve per sensibilizzare, ma soprattutto abbiamo incontrato immediatamente l’ARPAM ed il depuratore dove chiaramente noi i responsabili del depuratore di Senigallia che ci hanno confermato la bontà e soprattutto la qualità delle nostre acque. Mi ha scritto il professore dell’ARPAM che proprio ieri con una e-mail mi ha chiaramente confermato tutto il percorso che è accaduto in occasione dell’alluvione del 3 maggio scorso, il depuratore di Senigallia è stato letteralmente invaso da materiali limosi e argillosi di terra sia per un ritorno delle acque del fiume Misa, sia attraverso la rete fognaria collegata al depuratore. Questo secondo apporto della reta fognaria è stato massiccio e continuativo ed è proseguito anche nelle settimane successive all’alluvione. La conseguenza di tutto ciò è stato l’accumulo di solidi inerti, terra nei vari comparti dell’impianto in particolare nelle vasche biologiche. Tale accumolo di solidi inerti ha comportato la sottrazione di volumi utili ai processi biologici: difficoltà di aerazione, intasamenti di vasche e tubazioni, problemi ed avaria su apparecchiature elettromeccaniche sommerse, nonchè su sistemi disidratativi dei fanghi. Da un punto di vista gestionale manutentivo i problemi sono stati dunque consistenti, ma nel complesso il depuratore ha mantenuto una buona efficenza depurativa sia in termini di rimozione di inquinanti organici, sia in termini di abbattimento della carica biologica. Più nel dettaglio dal punto di vista del processo depurativo gli effetti dell’alluvione sono sulle prestazioni dell’impianto e sulla qualità dello scarico sono stati la mancanza di limpidezza dell’acqua di uscita del mese di maggio parametri insoliti e di sospesi elevati correlati alla presenza alla frazione limosa sedimentabile delle terre. Problema rientrato già all’inizio di giugno. Alcuni valori leggermente elevati del parametro azoto nitroso che costituisce un prodotto intermedio del processo di nitrificazione biologica senza tuttavia la commissione del processo di rimozione dell’azoto. Problema rientrato a fine giugno. Quindi complessivamente tutti gli autocontrolli, ricordo che tutti i fiumi della nostra città sono controllati con il telecontrollo, quindi non ci sono le persone, guardiani come, no, che servono visivamente per controllare se il fiume è alto o basso, ma c’è proprio un telecontrollo della qualità delle nostre acque di discariche delle fogne. Quindi alcuni valori, per concludere sulla valutazione che hanno fatto, tutti gli autocontrolli del Gestore e tutti i controlli ARPAM eseguiti sullo scarico del depuratore dal 3 di Maggio ad oggi attestano una efficienza depurativa a meno dei due aspetti sopramenzionati. Dal punto di vista poi dell’abbattimento della carica biologica, l’impianto non ha subito alcune limitazioni e le acque scaricate dal depuratore hanno sempre dimostrato valori abbondantemente inferiori ai limiti di legge. La funzionalità del depuratore non ha dunque nulla a che vedere con gli esiti dei campionamenti eseguiti da Goletta Verde nel mese di luglio 2014. Questa è la relazione che sia verbale che ho chiesto anche di inviarcela e di scriverci per giustamente immaginavo che come accaduto, dagli operatori che avevano già chiesto delle informazioni ufficiali l’e-mail di ieri ve la girerò a tutti, in modo che avrete modo di leggerla, ma la stessa cosa ho fatto con l’ARPAM che ci ha confermato la stessa cosa. Chiaramente fare un campionamento…
Opportuna e precisa l’interruzione di MONACHESI per sollecitare la chiusura dell’intervento!
… il giorno dopo di una alluvione molto pesante è chiaro che può accadere che magari ci sono dei valori leggermente superiori, però ecco gli organi ufficali ci hanno confermato la bontà e la qualità delle nostre acque“.
Nella replica Sardella dice di ritenersi: “Poco soddisfatto della sua risposta perché il campionamento non c’è stato nell’immediatezza dell’alluvione, ma tre mesi dopo… Comunque credo utile un approffondimento in Commissione…“.
Ultimo, ma solo come ordine d’intervento, a prendere la parola è GIROLAMETTI che: “… rivolge la sua interrogazione al Sindaco riguardo all’OdG presentato dal M5S sull’Opportunità comune di fare istanza all’8%° allo Stato per l’edilizia scolastica…”
A rispondergli però è la PACI: “Ringrazio il consigliere Girolametti perché ci da il modo di parlare un attimo di questa questione che altrimenti non avrebbe potuto essere adeguatamente discussa. Al di là dell’OdG presentato dal M5S che in ogni caso, purtroppo arriva fuori tempo massimo perché i termini per presentare le istanze per poter accedere, per poter sperare di accedere all’8% scadevano il 30 di settembre. Quindi al di là di questo OdG noi stiamo lavorando da tempo per poter presentare istanza non sull’edilizia scolastica, ma sul filone delle calamità naturali. Questo perché? Perché in pratica l’8% destinato allo Stato, da parte di quei cittadini che fanno questo tipo di opzione nel momento in cui fanno la denuncia dei redditi tradizionalmente viene destinato su tre filoni. Quindi la fame nel mondo, la tutela dei beni culturali e le calamità naturali. Da quest’anno è stato inserito un nuovo filone che è quello dell’edilizia scolastica, ma insomma naturalmente la possibilità di vedere finanziati i propri progetti è sempre abbastanza remota. Attualmente le domande sono tantissime e quindi chiaramente diventa fondamentale studiare molto bene i decreti che articolano tutti i sistemi dei punteggi che vengono attribuiti alle diverse istanze in modo tale da andare a fare domanda su quel filone dove si ha maggiore probabilità di successo. Ed è di tutta evidenza che a fronte degli eventi del 3 di maggio abbiamo maggiori probabilità di vederci finanziare i progetti che rientrano nel filone delle calamità naturali. Dicevo ci stiamo lavorando da molto tempo, perché si tratta di presentare dei progetti. In particolare il filone calamità naturali si tratta di presentare un articolazione tecnica che deve articolarsi su 20 punti. Non aver toccato e quindi dettagliato uno di questi punti, anche uno solo di questi 20 punti diventa motivo di esclusione, quindi è chiaro che un lavoro che va avanti in modo molto serio, ma che va avanti da tempo e che ci porterà e siamo pronti, non so se l’istanza sia stata presentata oggi o insomma domani, ma comunque siamo pronti per presentare un progetto volto al ripristino in sicurezza di tre ponti che insistono sul fiume e per il completamento dei lavori inerenti Fosso Sant’Angelo, dove già siamo intervenuti per un importo iniziale di 390 mila €, ma altro può essere fatto e quindi ecco i progetti che andremo a presentare sono questi. Del resto e concludo, sul tema dell’alluvione credo sia noto, l’Amministrazione si è mossa in tutte le direzioni possibili, quindi nulla è stato trascurato per intercettare risorse e contributi sia pubblici che privati. Nell’ambito di queste risorse che vengono per il tramite, diciamo, delle imposizioni fiscali, delle dichiarazione dei cittadini da subito abbiamo fatto appello acchè appunto i cittadini destinassero il 5% al Comune di Senigallia che poi lo avrebbe finalizzato agli interventi di sostegno alle famiglie degli alluvionati. Ed adesso all’approssimarsi di questo termine del 30 settembre siamo pronti invece per presentare l’istanza per quello che riguarda l’8%“.
Nella replica Girolametti dice che comprende che le ristrettezze delle casse comunali, di quelle statali, porta a vedere le calamità naturali e la manutenzione del Fosso Sant’Angelo, ma confidando che magari più in là, si getti anche un’occhio alla Edilizia Scolastica, in modo da alleggerire il numero degli alunni per aula.
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