“Un’altra difesa è possibile”: partecipa anche Senigallia
Si avvia il 2 ottobre una campagna per la difesa non armata
“Un’altra difesa è possibile”, al via l’iniziativa una campagna e una mobilitazione comune di: Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale per il Servizio Civile, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci!, Tavolo Interventi Civili di Pace.
Il 2 ottobre, data in cui si celebra la Giornata Internazionale della Nonviolenza (indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite), viene infatti avviata ufficialmente la Campagna per la difesa civile non armata e nonviolenta “Un’altra difesa è possibile” che si articolerà nella raccolta di firme per la Legge di iniziativa popolare “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta”.
Con questa legge si propone l’istituzione di un Dipartimento che comprenda i Corpi civili di pace e l’Istituto di ricerche sulla pace e il disarmo e che abbia forme di interazione e collaborazione con il Dipartimento della Protezione civile, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ed il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Si tratta di dare finalmente concretezza a ciò che prefiguravano i costituenti con il ripudio della guerra, e che già oggi è previsto dalla legge e confermato dalla Corte Costituzionale, cioè la realizzazione di una difesa civile alternativa alla difesa militare.
E’ un principio che non è mai stato attuato davvero, perché per difesa si è sempre e solo intesa quella armata, affidata ai militari. Dobbiamo riappropriarcene. Le grandi battaglie per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza e del servizio civile iniziate fin dal dopoguerra hanno portato al riconoscimento nel nostro ordinamento giuridico che la difesa della patria è molto più articolata ed estesa di quella semplicemente militare. Noi oggi sappiamo che la difesa della patria è difesa della vita, dell’ambiente, del territorio, dei diritti, della dignità, della pace, del lavoro dignitoso. Per difendere davvero questi beni comuni servono strumenti adeguati, quelli della nonviolenza.
Obiettivo della campagna è quindi quello di dare uno strumento in mano ai cittadini per far organizzare dallo Stato la difesa civile, non armata e nonviolenta – ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamità naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni.
Il finanziamento della nuova difesa civile dovrà avvenire grazie all’introduzione dell’”opzione fiscale”, cioè la possibilità per i cittadini, in sede di dichiarazione dei redditi, di destinare una quota pari al sei per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche all’incremento della copertura delle spese di funzionamento del Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta ed al finanziamento delle attività dei corpi civili di Pace e dell’Istituto di ricerca sulla pace e il disarmo.
La raccolta delle firme proseguirà, quindi, in tutta Italia, attraverso i comitati locali che già si stanno costituendo, con l’obiettivo di raccogliere le 50.000 firme necessarie entro 6 mesi.
La successiva giornata nazionale di raccolta di firme sarà il prossimo 4 novembre (anniversario della fine della prima guerra mondiale, l’inutile strage).
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