Senigallia, Gabriele Cameruccio vittima di un “vile attacco strumentale”
Interviene nella polemica anche Massimo Bello, che attacca Pd e maggioranza consiliare
“Una buona coscienza sicura invita le folle ad osservarla, ed una coscienza cattiva è in affanno ed agitata anche nella solitudine…”, ebbe a scrivere Seneca a Lucillo. Desidero iniziare così il mio post, proprio così. La buona coscienza e la cattiva coscienza: il vile gesto di chi ha una coscienza cattiva, la dignità di chi ha la coscienza buona. Quest’oggi Gabriele Cameruccio, un amico che conosco da più di vent’anni e con cui mi sono ritrovato, nel lontano 1994, seduto sugli scranni dell’aula consiliare di Senigallia, è stato oggetto di un “vile attacco strumentale” da parte del PD e della maggioranza consiliare.
“Vile” perché chi ha scritto quel comunicato non ha neanche avuto il coraggio e il pudore di firmarsi; “strumentale” perché con quel comunicato tenta di avvantaggiare una parte politica (il PD) nell’imminente campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale e dell’incarico di Sindaco del Comune di Senigallia 2015-2020.
L’attuale PD e maggioranza consiliare non hanno usato alcuna sensibilità umana e nessuna pietà; hanno colto la ghiotta occasione relativa alla “leggerezza” di Gabriele per attaccare esclusivamente la persona e ciò che la persona rappresenta e ha rappresentato in questi ultimi vent’anni, senza considerare affatto che quella tipologia di reato non rappresenta, per nessuna ragione al mondo, uno dei tanti reati più gravi, per i quali esponenti nazionali e regionali del PD, in questi giorni e settimane, stanno finendo sulle cronache dei quotidiani e dei Tg nazionali, a cominciare dall’Emilia Romagna.
Il PD e la maggioranza consiliare hanno voluto far scontare a Gabriele la loro “coscienza cattiva” e quella del loro partito, convinti che quel comunicato pubblicato in queste ore possa “ripulirli e renderli casti” di fronte all’opinione pubblica.
Non ho mai visto, da parte di Gabriele, in tutti questi anni, attacchi vili e vergognosi contro alcuno che sedesse dall’altra parte dell’emiciclo della sala consiliare; non ho mai visto Gabriele mai accanirsi contro alcuno nemmeno nell’ultima vicenda legata alle gravi responsabilità di questa Amministrazione nell’alluvione del 3 maggio scorso, solo per citare uno dei tanti episodi, su cui occorrerebbe far luce.
Ho visto sempre un Gabriele Cameruccio leale, educato e rispettoso dell’Istituzione Comune, che lo ha visto eletto quale Consigliere Comunale da vent’anni.
Con ciò, non voglio assolutamente entrare nel merito della “leggera” vicenda, che ha visto Gabriele protagonista, e non desidero giustificare comportamenti, che lo hanno visto “patteggiare la pena”, ma credo che vi sia una grande differenza tra chi con dolo commette reati contro il patrimonio e la persona rispetto a chi ha semplicemente, per dovere d’ufficio, commesso una “leggerezza” o una “disattenzione” comunque punibile dalla legge.
Pd e maggioranza consiliare, prima di pubblicare quel “vile e strumentale” avrebbero dovuto soppesare bene l’argomento e il fatto; avrebbero dovuto soppesare bene gli effetti di un tale gesto; avrebbero dovuto comprendere gli effetti che avrebbe sortito nella nostra comunità; avrebbero dovuto, infine, guardare dentro casa loro prima di emettere una ulteriore “sentenza di condanna” nei confronti di Gabriele. In primo luogo, perchè coloro che hanno scritto quel comunicato, come tutti noi, conosciamo bene Gabriele e la sua onestà intellettuale, la sua bontà e la sua lealtà; in secondo luogo, perchè Gabriele non può essere considerato alla stessa stregua di quei delinquenti, che nelle Istituzioni e nei Partiti di tutto l’arco costituzionale hanno commesso reati tanto più gravi quanto aggravati da malafede, dolo e volontà a delinquere.
Mentre non mi vergogno di abbracciare pubblicamente Gabriele e di dire, a testa alta e con orgoglio, di essere un suo amico, come non mi vergogno di affermare che con lui ho condiviso cento, mille battaglie quando ero Consigliere Comunale a Senigallia, non posso che condannare pubblicamente il “gesto infantile e da prima repubblica” di un PD e di una maggioranza consiliare, che farebbero bene a scrivere comunicati, semmai, di denuncia etica e morale contro i loro dirigenti, deputati, ministri, consiglieri regionali, sindaci ed altro, attualmente indagati per ipotesi di reato ben più gravi e ben più sconcertanti di quanto abbia mai fatto l’amico Gabriele, il quale ha semplicemente, e con un po’ di disattenzione, “autenticato centinaia di firme, all’interno delle quali una non era corretta“.
La mia solidarietà e la mia vicinanza a Gabriele e alla sua “coscienza buona”; disprezzo totale per chi ha la “coscienza cattiva”.
Ma mi rendo conto che non si possa pretendere molto.
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