Senigallia e la Sierra Leone più vicine grazie a I Compagni di Jeneba
Svolta una raccolta fondi per l'emergenza sanitaria in Africa: raccontata la storia di Massimo Fanelli - FOTO
Da domenica (7 settembre, Ndr) Senigallia non è più la stessa. Circa 300 persone hanno riempito la vecchia pescheria del Foro Annonario per assistere a una narrazione che ha già cambiato la percezione della vita di molti cittadini.
Un evento che renderà la vita di molti bambini sierraleonesi più sicura: durante la serata sono infatti stati raccolti 3.728,76 euro, che saranno interamente devoluti alla costruzione del centro di prevenzione e cure urgenti del nostro asilo di Goderich, l’ultima tappa del nostro progetto SOS EMERGENZA SANITARIA, che ha visto nei mesi scorsi la distribuzione del cloro in tutto il villaggio con una grande azione di prevenzione contro l’ebola fatta di casa in casa, e l’acquisto di zanzariere per proteggere le famiglie dalla malaria.
Il 7 settembre siamo entrati nel cuore della Sierra Leone e nel cuore di una scelta che ha spinto il manager di una multinazionale – Massimo Fanelli – a mettere le sue competenze al servizio dei più poveri. Nel cuore di una vita che diventa ancora più straordinaria quando, a questa scelta, si aggiunge un anno fa l’esperienza terribile della SLA. E Massimo (Bundu Max), obbligato all’immobilità assoluta e al silenzio dalla sua terribile malattia, ha sorpreso ancora una volta tutti – persino i suoi più stretti collaboratori – arrivando alla pescheria per assistere all’evento a lui dedicato.
L’ennesima sfida alla sua vita per testimoniare, anche con il suo corpo, quanto sia importante farsi carico della vita dei bambini, quelli vicini e quelli della lontana Africa.
La narrazione è iniziata con la storia dei bambini soldato del film Blood Diamonds e ha ripercorso la storia di Massimo insieme a quella della Sierra Leone con l’intervento di Roberto Maccaroni, volontario di Emergency; è entrata in quella de I Compagni di Jeneba con la testimonianza di Giancarlo Lavazza, Maria Adele Galante ed Elena Cozzi, compagni di università che ne hanno vissuto le origini; è proseguita con l’insegnante Floriana Giacchini e i suoi alunni della scuola primaria, che hanno raccontato il progetto di Intercultura realizzato dalla nostra associazione in oltre 100 scuole italiane; è continuata con il neurologo Dott.ssa Giuseppina Massi, già presidente della Scuola di Pace di Senigallia, che ha parlato della necessità degli investimenti per la ricerca sulla SLA.
Particolarmente emozionante la presenza di Monica Olioso, co-fondatrice de I Compagni di Jeneba e compagna di vita di Massimo Fanelli, che ha costruito insieme a lui la bellissima realtà de I Compagni di Jeneba. A Monica è stata affidata la lettura del messaggio di Massimo ai tanti presenti, un vero e proprio inno alla vita che resterà scolpito nella mente e nel cuore di tanti.
L’evento si è concluso con un filmato di Massimo Fanelli in Sierra Leone, insieme ai suoi bambini di Goderich e con la sua voce che racconta l’energia di un uomo che ha sfidato la sofferenza degli altri e la sua malattia guardandole negli occhi.
Vogliamo ringraziare i nostri compagni di viaggio che hanno reso possibile questo evento.
Ringraziamo Mauro Pierfederici e Alessio Messersì per aver messo a disposizione la propria voce, la propria esperienza e le proprie emozioni per la narrazione della nostra storia; ringraziamo Antonella Vento, Roberto Chiostergi, David Berardi e Fabio Ambrosini per averci regalato la propria voce e la propria musica.
Ringraziamo la Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti”, sempre pronta a mettersi in gioco per la costruzione di un mondo solidale qui e altrove; ringraziamo Gent’ d’ Snigaja per il modo speciale con cui affronta le esperienze più dure; ringraziamo il Comune di Senigallia per il patrocinio dato all’iniziativa.
Grazie alle decine di associazioni che sono venute a condividere il nostro percorso e le nostre emozioni.
Grazie alle tantissime famiglie e ai tantissimi insegnanti che condividono il nostro progetto nelle scuole, che sono venuti da tutta la regione per vivere questo momento speciale insieme a noi.
Grazie ai tantissimi Compagni di Jeneba che sono arrivati da tutta l’Italia per testimoniare il proprio affetto, e a tutti i numerosissimi volontari della nostra città e del territorio marchigiano che da tre anni lavorano con noi per la costruzione di un mondo più giusto.
E ringraziamo due amici speciali, Beatrice Brignone e Simone Tranquilli, con cui abbiamo condiviso l’organizzazione, la nostra storia umana e associativa e il nostro cuore.
Foto di M.Mariselli
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