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Il Bce day e le sue conseguenze

Giovedì 4 settembre 2014: un giorno importante per l’euro, per le banche e per le imprese (forse)

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La riunione della Bce e il discorso di Mario Draghi sono stati i market mover (fattori che influenzano l’andamento del mercato) della giornata di giovedì 4 settembre 2014. La riunione era attesa dai principali economisti mondiali, ansiosi di vedere come le parole pronunciate dal presidente della Banca centrale europea (Mario Draghi) al Jackson Hole in Wyoming si sarebbero trasformate in fatti.

In quello che è stato soprannominato “Bce Day” la banca centrale europea ha tagliato i tassi di riferimento di 10 punti base portandoli al minimo storico dello 0,05% (soglia oltre il quale Draghi ha garantito non scenderanno) e ha annunciato che in futuro acquisterà dalle banche titoli Abs.

I titoli Abs sono titoli derivati, che si basano su un sottostante che scaturisce dai prestiti effettuati dalle banche alle imprese. In poche parole tramite questi titoli il prestito alle imprese diventa per le banche privo di rischi. Che conseguenze avranno questi movimenti?

Prima di tutto si avrà un euro debole (il cambio è sceso già a 1.2925) che dovrebbe spingere ad una maggiore competitività dell’industria e ad un aumento di crediti. In seconda battuta le banche dell’area Euro saranno incentivate ad concedere prestiti reali dato che poi possono “venderli” alla Bce come titoli Abs.

Chissà se tutto ciò potrà essere la giusta medicina per l’euro-zona…

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