Senigallia: “all’ex Arena Italia un esempio di rigenerazione urbana”
Ceresoni precisa: "aperti al confronto, non ci sono buoni e cattivi". L'apertura, però, slitta
Entro la fine della prossima settimana i lavori di bonifica, pulizia e messa in sicurezza dell’area dell’ex – Arena Italia saranno conclusi e l’area sarà destinata a parcheggio a fruizione pubblica a servizio del quartiere Porto e di tutto il centro antico della nostra città, fino a che non partiranno i definitivi lavori di riqualificazione urbana.
Grazie alla disponibilità della proprietà dell’area e del progettista, all’impegno dei molti cittadini singoli e associati (che hanno mostrato interesse per la “cosa pubblica”) e di molti consiglieri di maggioranza e di opposizione, il procedimento amministrativo, che ha definito il progetto di rigenerazione urbana dell’area si è concluso, credo, in modo positivo per l’intera comunità.
L’amministrazione comunale, Sindaco in testa, si è aperta al dibattito e al confronto, organizzando incontri pubblici nel quartiere, valutando positivamente il contributo portato dalle osservazioni formalmente depositate dai diversi soggetti interessati e partecipando nelle sedi istituzionali (commissioni consiliari e consiglio comunale) in modo costruttivo al dibattito, che è stato anche aspro, ma che ha portato ad un buon risultato: il recupero di un’area nel brevissimo termine e la definizione di un progetto di qualità per il medio periodo.
Non credo che sul campo ci siano vinti e vincitori, né buoni e cattivi. Credo che il confronto e il dibattito siano il sale della democrazia e credo che ogni componente in gioco possa dirsi soddisfatta della conclusione raggiunta.
La Giunta comunale, che con un’azione corale e pluralista coordinata dal Sindaco, ha definito una strategia volta a recuperare un brano di città, aprendosi senza paure al confronto e quindi modificando in modo rilevante l’iniziale progetto proposto. I cittadini, che hanno portato il proprio contributo, preso sul serio dagli amministratori e a cui è stato chiesto di considerare il progetto in riferimento alla necessità di trovare un possibile equilibrio tra i singoli interessi e l’interesse pubblico più generale. La proprietà, che ha visto nelle diverse fasi considerate nella giusta misura le prerogative di cui è portatrice per legge, qui come in tutti i casi analoghi.
I desiderata più diversi emersi nei mesi passati, anche i più affascinanti (come la possibilità ad esempio di realizzare una giardino pubblico o cose simili) si sono scontrati con uno dei dati di realtà più rilevanti in situazioni simili e cioè che l’area è di proprietà privata e l’ente la può utilizzare per finalità esclusivamente pubbliche solo se ne diviene proprietario acquistandola o espropriandola (pagando indennizzi a costo di mercato, secondo quanto definito dagli organi competenti in materia). Stante lo stato delle finanze degli enti locali territoriali acquisto ed esproprio sono oggi strade precluse, per chi realisticamente vuole affrontare le questioni della pianificazione territoriale.
Per questo nel progetto di medio tempo si è cercato di coniugare il preminente interesse pubblico della comunità con l’interesse privato, in analogia a quanto accade in ipotesi simili qui e altrove, stante la normativa vigente in materia. La “Città pubblica” si concretizzerà con un’area recuperata e l’edificazione di un edificio in armonia con il paesaggio urbano del centro antico del quartiere Porto, in equilibrio con la Porta Lambertina (bene storico monumentale, che – in questo modo – manterrà e rafforzerà la sua centralità), capace di valorizzare la cinta muraria presente sopra il suolo (che sarà restaurata e recuperata) e di scoprire i resti sotterranei oggi completamente invisibili. Grazie anche agli oneri di urbanizzazione si potrà rendere questa parte di città una zona compiuta e facente parte appieno del centro antico, con le opere indotte di pavimentazione della strada pubblica e dell’arredo urbano, che sarà posizionato.
In ultima istanza una precisazione: gli “Ambiti di riqualificazione urbana”, di cui l’Arena Italia fa parte con altre zone, sono stati disciplinati fin dall’inizio considerando il loro stato di degrado e la necessità di mettere in campo complesse operazioni di demolizione (in questo caso anche bonifica) con una ricostruzione e una significativa compartecipazione economica da parte di ciascuna proprietà alla realizzazione della “Città pubblica”. Per questo mi sono sembrate fuori luogo le comparazioni, che alcuni hanno fatto, con gli altri interventi edilizi di restauro, ristrutturazione e sopraelevazione disciplinati dal Piano del centro Antico della città di Senigallia, che sono stati avviati o prenderanno forma in contesti urbani diversi, con minori costi di intervento, minore complessità e con ridotti oneri di urbanizzazione rispetto al progetto di cui si discute.
Simone Ceresoni – Assessore comunale con delega all’urbanistica
Città Pubblica qua mi sembra che prende tt x i fondelli:Il comune con la proprietà redigono un progetto che mira da un lato ad incamerare tanti + soldi con gli oneri e dall'altro + m2 x la proprieta. i cittadini si incavolano, si organizzano e con nn poche difficoltà riescono a far modificare il progetto. Cittadini-comune 1 a 0. Che il sindaco li abbia ascoltati è il minimo ed anzi nn è stato affatto contento di modificare la posizione del comune.
citta pubblica ovvero i cittadini che devono attivarsi per correggere le storpiature delle politica derivanti da intrecci di interessi economici e conoscenze personali.
A tal proposito tempo fa una persona dell'ambiente mi disse che (...omissis...) ( bravi ragazzi senza ironia)...pero provate voi a chiedere in comune una modifica al piano cervellati ( missione impossibile).
Per concludere bene i parcheggi ma il fatto che si enfatizzi che siano grautiti mi fa ridare a crepapelle: la proprietà che si vede ostacolata il progetto dalla comunità poi regala 30 parcheggi alla città.Beh nella mia utopia sarebbe un gesto di scusa ( la volevamo fa grossa)a cui a tanto di cappello, ma nella realtà lo vedo come un do ut des dove c'è tanta publlicità x il do ma la contrapartita?
Il primo è quello di comunicare alla cittadinanza in modo preciso e numerico la superficie utile lorda (SUL)che verrà impegnata nell'area in oggetto. Nella scheda tecnica definitiva B2 viene indicata la superficie fondiaria catastale e non la SUL.
Il secondo quesito è quello riguardante il fregio in stile liberty del portale sopra la vecchia entrata. Nel primo Cervellati (di sola adozione) era previsto il recupero. L'amministrazione comunale prenderà in seria considerazione questo aspetto?
Grazie per la risposta Mariangela Manna
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!