Il prossimo appuntamento del Circolo di Iniziatica Culturale è incentrato sulla visita guidata della mostra d’arte “Da Giotto a Gentile. Pittura e Scultura a Fabriano tra Due e Trecento”, curata magistralmente da Vittorio Sgarbi presidente del Comitato scientifico che vede presenti illustri studiosi come Mina Gregori, Antonio Paolucci, Fausto Papetti, Maria Rosaria Valazzi, Angelo Tartuferi, Alessandro Marchi, Elvio Lunghi, Fabio De Chirico e l’arceviese Giampiero Donnini (di cui Sestante anni fa ha pubblicato diversi articoli).

Con questa mostra la provincia di Ancona prosegue la sua collaudata esperienza di protagonista di eventi artistici di grande spessore; ospitano l’esposizione, costituita da oltre 100 opere, la Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli”, la Chiesa di Sant’Agostino, Cappelle Giottesche, la Chiesa di San Domenico, Cappella di Sant’Orsola e Sala Capitolare, la Cattedrale di San Venanzio, le Cappelle di San Lorenzo e della Santa Croce.

Oltre a dipinti, pale d’altare, tavole, affreschi staccati si possono ammirare anche sculture, oreficerie, miniature, manoscritti, codici in prestito dai più prestigiosi musei italiani e stranieri. In mostra opere di Giotto, Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Allegretto Nuzi, gli affreschi e le tavole dipinte dagli artisti locali e alcuni capolavori di Gentile, come la Crocifissione del polittico proveniente da Valleromita di Fabriano, ora nella Pinacoteca di Brera, o la raffinata Madonna dell’umiltà del Museo nazionale di San Matteo di Pisa.

L’appuntamento del Circolo Mastai è per il pomeriggio del prossimo venerdì 5 settembre, col seguente programma:
ore 15,15 Partenza da Senigallia, parcheggio dell’ex pesa pubblica;
ore 17,00 ingresso alla mostra “Da Giotto a Gentile, pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento”;
ore 20,00 spuntino casereccio in ristorante;
ore 22,00 ca. partenza per il rientro in città.

Info e prenotazioni: tutte le sere feriali dalle 18,40 alle 19,45 a Palazzo Mastai, sede del Circolo; oppure ai cell. 333.2236394 (Sergio F.), 339.4188168 (Franco P.).