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I Musaico a Senigallia contro la violenza sulle donne

L'appuntamento è per mercoledì 13 agosto

Fidelity - Impianti di allarme e videosorveglianza - Senigallia
Il Musaico

Il “Ritmo Acustico Tour 2014” dei Musaico, che sta toccando con successo ogni angolo della Regione, non poteva non fermarsi nel salotto della città di Senigallia. Dopo il rinvio per maltempo di fine luglio infatti il nuovo spettacolo del trio acustico alzerà finalmente il sipario in Piazza Roma, per un appuntamento d’eccezione, mercoledì 13 agosto.

Dopo due anni di assenza dal palcoscenico della centralissima piazza cittadina, Petrucci, Ripesi e Marchetti vi faranno ritorno per celebrare proprio a casa il centesimo concerto dei Musaico, a cinque anni di distanza dal loro esordio. Sarà una serata ricchissima, che i Musaico (da sempre sensibili alle problematiche sociali) hanno pensato di dedicare al tema dello stalking, del femminicidio e più in generale di ogni forma di violenza sulle donne. Interverranno infatti alla serata, prima del concerto, alle ore 20.45, per offrire una diretta testimonianza del proprio operato, le rappresentanti delle Associazioni di volontariato ROMPI IL SILENZIO di Rimini e DONNE E GIUSTIZIA di Ancona, entrambe impegnate nelle molteplici attività di aiuto alle donne vittime di violenze.

Il programma della serata, patrocinata dal Comune di Senigallia, prevede inoltre la presenza degli artisti che hanno pubblicato il cd ed il video AMOLLOMANONMOLLO – Song4Senigallia, che durante il concerto eseguiranno live il brano dedicato all’alluvione di Senigallia; nell’occasione sarà quindi possibile acquistare il cd il cui ricavato andrà devoluto per la ricostruzione dell’Aula Magna dell’Istituto Medi.

Ci sarà poi (accompagnato da papà Sergio e mamma Emily) anche il piccolo Christian Cialona, un meraviglioso bimbo malato di una rara leucodistrofia che da anni i Musaico prima ed i Nomadi poi hanno “adottato”, ospitandolo più volte nei loro concerti per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie rare, fenomeno sconosciuto ai più.

E poi, ovviamente, al centro della festa, il concerto dei Musaico, che trascineranno il pubblico tra note ed immagini in un live come al solito coinvolgente ed emozionante, identico nella formula ma rinnovato nei contenuti: sarà come sempre un viaggio nella musica d’autore, nel quale le immagini proiettate si accompagneranno alle sonorità del trio acustico, in un suggestivo connubio. La novità sarà rappresentata dalla scelta dei brani, rigorosamente legati al cantautorato italiano (da Guccini a De Andrè, da Fossati a Capossela, da Mannarino e Gazzè, per citarne alcuni), ma con una particolare attenzione alla ritmica, come evoca il nome del tour. Sarà dunque una scaletta assai più movimentata, più trascinante quella dei Musaico, dove non mancheranno ovviamente i brani che Marco Petrucci ha scritto per i Nomadi nel corso dell’ormai ventennale rapporto di amicizia e collaborazione con il gruppo di Beppe Carletti, da Le Strade a Mediterraneo, da L’Eredità sino alla struggente Qui, inserita nel penultimo album realizzato in studio dalla band emiliana.

Consolidata negli anni la “formazione” dei Musaico, che vedrà accanto a Petrucci sul palco l’eclettico chitarrista acustico Renzo Ripesi ed il talento indiscutibile di Claudio Marchetti alle tastiere. Luciano Riccardi, Sauro Marchetti e Gianni Marconi daranno come al solito il loro imprescindibile contributo dalle retrovie per portare il pubblico tra luci, immagini ed audio dentro questo nuovo viaggio nella musica d’autore.
ROMPI IL SILENZIO
L’Associazione di volontariato “Rompi il silenzio” nasce a Rimini il 26 ottobre 2005.
Fondata da un gruppo di donne, dalla loro particolare sensibilità, dalla voglia di lavorare per le donne in difficoltà, dal desiderio di realizzare un luogo dove le donne che subiscono violenza possano rivolgersi liberamente, sapendo di essere comprese ed aiutate, prefiggendosi come scopo quello di esprimere pieno appoggio e solidarietà alle donne che attraversano momenti di disagio e di difficoltà o che subiscono violenze fisiche, psicologiche, sessuali od economiche.
Le operatrici del Centro, volontarie appositamente formate, non guidano, conducono nè tantomeno impongono alla donna alcuna decisione o comportamento che essa non senta come proprio. Il fine della relazione tra operatrice e donna che subisce o ha subìto violenza non è quello di imporre una tutela o un percorso, neppure con le migliori intenzioni. Il fine della relazione, che deve sempre svolgersi su un piano di scambio reciproco e paritario pur nel rispetto di una feconda e produttiva diversità di ruoli, è quello di supportare la donna nella sua crescita, ascoltandone e valorizzandone vissuto ed emozioni, in modo da agevolarne la presa di consapevolezza e l’assunzione su di sè della responsabilità della propria esistenza.

DONNE E GIUSTIZIA è un organizzazione di volontariato che dal 1984 segue il fenomeno della violenza sulle donne ed è impegnata in un’attività di prima accoglienza ed ascolto telefonico, consulenza legale e psicologica gratuita nel rispetto dell’anonimato, elaborazione dati, formazione di operatrici, divulgazione di materiale informativo, informazione ed orientamento sui servizi territoriali, informazione sulle modalità di accesso alle case rifugio presenti sul territorio nazionale.
L’Organizzazione, è nata dall’esigenza di un gruppo di avvocate di lavorare attorno alle tematiche giuridiche relative al rapporto uomo-donna con particolare attenzione alle relazioni violente.
Il progetto è stato condiviso da altre (psicologhe, insegnanti, sociologhe) che hanno fornito il loro apporto all’intera attività dell’Organizzazione e ha trovato il sostegno della Commissione Pari Opportunità della provincia di Ancona, del comune di Ancona e della Regione Marche.
In particolare il servizio di consulenza legale e psicologica è di patrocinio gratuito ed è stato voluto perché non si riteneva sufficiente evidenziare, a livello politico, l’intollerabilità di un sistema giuridico e sociale che rendeva ingiustizia alle donne e si sentiva l’esigenza di attivare una struttura autogestita in cui le stesse potessero trovare solidarietà qualificata e spazio per esprimersi.
In questi anni tante donne si sono rivolte a noi dell’Organizzazione. Le loro parole ed il pensiero della differenza sessuale ci hanno insegnato che la scienza non è neutrale (tanto meno lo è quella del diritto, della sociologia e della psicologia) e che ogni donna ha la responsabilità di ripensare se stessa e la vita rifiutandosi in primo luogo di accettare il ruolo di vittima paziente e consapevole.

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