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Senigallia ricorda Ferruccio Ferroni con un incontro pubblico

Un libro sul grande fotografo presentato in Piazza Roma sabato 9 agosto

Libro su Ferruccio Ferroni

Atteso incontro in Piazza Roma, sabato 9 agosto alle 21,30, per ricordare un grande della fotografia senigalliese, Ferruccio Ferroni, che con Mario Giacomelli e Cavalli aveva dato vita al Gruppo fotografico Misa.

L’evento, che sta richiamando l’interesse degli amanti del linguaggio fotografico, è promosso dal Comune e dal Musinf, il museo d’arte moderna e della fotografia di Senigallia, esercita un forte  richiamo perché sarà il notissimo storico della fotografia e saggista Diego Mormorio a presentare il libro “Nel silenzio / Ferroni a colori”.

Libro prodotto dal Fotoclub di Potenza Picena (Mc) ed edito da Omnia Comunicazione. Con Diego Mormorio, filosofo e storico della fotografia, ci sarà anche Marcello Sparaventi, curatore del volume e presidente dell’associazione Centrale Fotografia di Fano.

A presentarli al pubblico saranno il sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, l’assessore alla cultura, Stefano Schiavoni ed il prof. Bugatti, direttore del Musinf. Diego Mormorio, storico e saggista, si occupa autorevolmente  in particolar modo dei rapporti tra la fotografia e la cultura filosofica e letteraria. Per la casa editrice Postcart ha appena pubblicato” Scrittori e fotografia”, con un magnifico inizio, relativo al periodo 1840-1870, che costituisce il primo dei dieci volumi.

Marcello Sparaventi si è occupato spesso della fotografia di Ferroni. Tra l’altro nel 2007 aveva curato la mostra “Un modo sublime” a Fano. È  stata quella anche l’ultima mostra personale dove Ferruccio  Ferroni ha partecipato attivamente prima della sua scomparsa.

“Nel silenzio / Ferroni a colori”, il libro che verrà presentato in Piazza Roma, appare una selezione molto ampia di una produzione di circa 3000 diapositive medio formato, che Ferroni ha realizzato dal 1955, regalandoci un’esperienza fatta di cromatismi delicati e di toni impalpabili. Con ciò, si sostiene, anticipando di alcuni decenni le vedute della cosiddetta Scuola di paesaggio di Luigi Ghirri. Con la fotocamera americana Kodak dal 1960. Ferroni ha  immortalato i numerosi viaggi di piacere con la famiglia, sia in Italia che all’estero, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta.

Nel libro oltre a queste fotografie, magistralmente eseguite, che s’inseriscono nel filone “turistico” (in cui è spesso protagonista la figlia Annalisa), sono particolarmente rilevanti i ritratti e i dettagli della materia, che ritroviamo anche nelle stampe in bianco e nero degli anni Cinquanta.

Questi soggetti, insieme alla visione ricorrente di Senigallia, sono il “marchio di fabbrica”, che hanno consegnato il nome di Ferroni alla storia della fotografia del secondo Novecento.

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