Estorsione e aggressione: 5 arresti nel mondo dello spaccio senigalliese
Operazione di Carabinieri partita dai "pizzini" in carcere di un arrestato - FOTO e VIDEO
Sono cinque le persone finite in manette in quello che si può definire come un nuovo capitolo dell’inchiesta ‘Chiarizia’, l’operazione con cui i Carabinieri di Senigallia arrestarono tre persone nel gennaio scorso. Grazie ai nuovi risvolti è stato possibile fermare un gruppo criminale dedito all’estorsione e alla riscossione di soldi legati allo spaccio di stupefacenti tra le province di Pesaro e di Ancona.
Il nuovo filone di indagini della Compagnia senigalliese è scaturito da un’aggressione, effettuata a San Lorenzo in Campo il 25 gennaio scorso ai danni di un indagato nell’ambito della prima inchiesta. A.A., in quell’occasione riportò lesioni e fratture ma, soprattutto, fu possibile registrare l’aggressione grazie alle videocamere a circuito chiuso di un distributore di carburante.
Secondo quanto emerso con l’attività investigativa, A.A. – classe 1973, di Arcevia ma residente a Castelleone di Suasa – era stato pestato su ordine di un altro arrestato nella prima indagine, Francesco Annibaldi, il quale, da dentro il carcere di Villa Fastiggi, distribuiva alla madre e alla moglie, veri e propri ‘pizzini‘ con le minacce e le estorsioni verso alcuni ex ‘compagni’.
Grazie alle registrazioni video e audio dei colloqui in carcere e al costante monitoraggio dei pizzini per seguirne le piste e alle dichiarazioni rese dalla vittima, è stato possibile per i Carabinieri di Senigallia ricostruire il disegno criminoso che le cinque persone arrestate avevano messo in piedi.
Coadiuvati nelle fasi esecutive da quelli delle Stazioni di Sassoferrato e Pergola, su disposizione del GIP del Tribunale di Pesaro Lorena Mussoni, come richiesto dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro Giovanni Fabrizio Narbone, i militari senigalliesi hanno tratto in arresto:
– Francesco Annibaldi, nato a Fabriano nel 1983, già sottoposto al regime della detenzione domiciliare nel comune di Pergola;
– sua madre Giuliana Pienzitti, nata a Borgo San Lorenzo (PU), classe 1953, residente a Pergola;
– la moglie Alessia Leandra Viviano, classe 1990, originaria di San Cataldo (CL) e residente anch’essa a Pergola;
– B. U., cittadino macedone del 1984, residente a Sassoferrato;
– Moreno Sgreccia, jesino classe 1988, residente a Sassoferrato.
Attraverso le indagini, i pedinamenti, le dichiarazioni e le registrazioni audio e video è stato dunque smantellato un gruppo che, su ordini di Annibaldi, minacciava le proprie vittime (in precedenza anche ex ‘compagni’ nelle attività delinquenziali) ed estorceva loro dei soldi.
Annibaldi, la moglie Viviano e la madre Pienzitti (quest’ultima non solo una sostenitrice del figlio ma una vera e propria istigatrice) sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di estorsione continuata, in concorso tra loro, ai danni di A.A. al quale hanno estorto 2.500 euro. Tutti e tre, unitamente agli autori materiali dell’aggressione del 25 gennaio assieme a un complice in via di identificazione – sono accusati di concorso in tentata rapina ed estorsione e concorso in lesioni personali aggravate.
Sono dunque state disposte le manette – stroncando così un nutrito e pericoloso gruppo criminale dedito alla commissione di reati in materia di stupefacenti, contro il patrimonio e contro la persona – per le cinque persone coinvolte: Francesco Annibaldi e la madre Giuliana Pienzitti sono stati rinchiusi nel carcere pesarese di Villa Fastiggi; la moglie Alessia Leandra Viviano è ai domiciliari, mentre gli altri due sono finiti nel carcere anconetano di Montacuto.
Allegati
VIDEO – L’aggressione del 25 gennaio 2014
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